"Patente a punti" per i locali della movida italiana

4 Settembre 2012
Er Tunguska
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Una riforma che sta prendendo sempre più piede fra i grandi comuni italiani. Parliamo della patente a punti per i locali che svolgono la propria attività nelle zone più centrali delle nostre città, in quelle vie così trafficate dai frequentatori serali da provocare disagi ai residenti a causa del chiasso e dalla baldoria. Ma anche per quelli più periferici dove l’alto afflusso di gente disturba la quiete pubblica.

Dopo Firenze e Torino, le prime ad aver adottato questa misura di controllo verso i gestori, ora si apprestano a copiarne l’esempio Bari e Palermo. Molte altre le città interessate, come Napoli, Catania, Udine, Pisa e Roma.

A Firenze è stata già approvata la nuova normativa in merito, chiamata “Patto per la notte”, un accordo ben chiaro fra gestori e amministrazione. Forte della spinta del vicesindaco Dario Nardella, ora nell’area comunale nuove regole vigeranno sulle notti brave fiorentine. “Si tratta dell’ultimo capitolo di un progetto avviato alla fine di giugno sul tema della cosiddetta movida – dice il vicesindaco – e che applicheremo in fase sperimentale. Un vero e proprio premio alla virtuosità e all’amore per Firenze. Siamo la prima città in Italia, se si eccettua Torino che però ha circoscritto l’iniziativa a una zona ristretta, che adotta un provvedimento come questo, che ritengo possa rappresentare un elemento importante per la vivibilità di alcune zone della nostra citta”. Molto semplice lo schema di funzionamento: si parte da 20 punti, si possono acquisire per buona condotta 10 punti per arrivare ad un massimo di 30, mentre se si scende sotto i 15 per infrazioni ravvisate dalla Polizia Municipale si perde lo status di “Amico della Città”, per poi perdere totalmente il diritto ad aprire bar, pub o quant’altro. Le sanzioni dei punti possono prevedere: musica all’esterno dopo le 23, -5 punti, come anche per coloro che mettono l’alcol in offerta; chi non dispone del kit per il test alcolemico o chi non ha bidoni per l’immondizia, -3 punti; al contrario, a coloro che per quattro mesi non vengono redarguiti e non perdono punti, ne vengono riconosciuti quattro da sommare a quelli che già si hanno, fino a giungere come massimo premio a sgravi fiscali e al diritto di poter chiudere più tardi.

Anche nel capoluogo siciliano ad ottobre verrà presentato un vero e proprio regolamento con punteggio a cui attenersi ( formulato dall’equipe di lavoro “Agenda 21” e sottoposto all’approvazione del consiglio ) ricalcando per molti versi l’esempio della città toscana. Ma sarà davvero utile tale iniziativa? Perplessità nascono proprio dall’ex città medicea. Lorenzo Segre, titolare del “Moyo” vicino a Santa Croce, dichiara come “tale normativa danneggia solamente gli imprenditori. Se le persone comprano alcol al drugstore e poi bevono ed orinano sul marciapiede qui davanti, che possiamo fare noi?” .

Non tutto è però da buttare. Napoli ha chiesto all’entourage di Renzi un aiuto per operare nella stessa materia per la città, mentre a Brescia è al vaglio uno studio che prevede come principio fondamentale la collaborazione fra esercenti, comune e cittadini del quartiere Carmine per abbattere sporcizia, rumori e traffico. Al contempo Udine e Pisa sono pronte a copiare l’idea, mentre a Roma sono le stesse associazioni dei gestori di locali a vedere di buon occhio un’entrata in vigore di tali regole.

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