Padre indossa la gonna per solidarietà al figlio

29 Agosto 2012
Er Tunguska
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papà figlio

In casa i pantaloni li indossa l’uomo. Falso. O almeno non sempre. A volte ama indossare anche la gonna. È questo il caso di Nils Pickert, un padre tedesco di Berlino ora trasferitosi nel sud della Germania, che abitualmente da qualche tempo veste con una gonna rossa fino alle caviglie con elastico in vita. Perché mai? Per appoggiare il figlio di cinque anni che, stufo dei pantaloni, preferisce indossare indumenti tipici femminili.

Father and son – Nella loro cittadina di circa 100.000 abitanti, legata alle tradizioni e alla religione, il tutto non è passato senza creare curiosità e scetticismo, anzi. Ma il papà vuole che il suo bambino possa esprimersi come meglio vuole, senza dar adito alle critiche e agli occhi storti della gente. “Sì, sono uno di quei genitori che cercano di educare i figli all’uguaglianza di genere, non sono uno di quegli pseudo-papini-accademici che nei loro studi blaterano di giustizia di genere, per poi cadere nei soliti cliché dei ruoli appena nasce loro un bambino: lui pensa alla carriera, lei si prende cura del resto” ha così spiegato le intenzioni nel venire incontro al piccolo di cinque anni, cercando di sconfiggere quegli stereotipi che ancora sono vivi nelle menti delle persone, per le quali gonna e pantalone sono espressioni di ruoli e titolari di personalità.

Un esempio unico e simpatico di inno alla civiltà ed alla cultura, di benessere interiore che non può essere scalfito dalle chiacchiere del volgo. La volontà di fare ciò che si vuole, nel rispetto del pudore, che spesso ci viene vietato dal costume sociale ormai consolidato e che non lascia spazio a differenze. In un contesto dove i diritti per coloro che vanno contro a certi dettami sociali vengono talvolta calpestati, questo di Nils è un grido silenzioso che spacca la routine e sfodera la lancia verso i perbenismi inutili che silenziano tutto ciò che è discrepante verso la cosiddetta “normalità”.

Educando il proprio figlio lasciandolo libero di essere sé stesso e dando solidarietà alle sue inclinazioni in tema di vestiario è certamente un atteggiamento positivo e favorevole, per il quale è divenuto un idolo o, per molti altri, addirittura un eroe, benché nel web i botta e risposta sull’argomento danno pareri assai diversi. Cosa dire di più? Il bambino sembra abbia anche deciso di mettersi lo smalto alle unghie, con l’ovvio benestare del papà che con un sorriso ha anche commentato che “la gonna, dopotutto, non mi sta neanche tanto male”. Meglio di così allora..

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