Beni sequestrati alla Mafia: nasce la proposta "Io riattivo il lavoro"
Quest’oggi è stata consegnata alla Camera dei deputati una proposta di legge di iniziativa popolare per l’adozione di “misure per favorire l’emersione alla legalità e la tutela dei lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata”, promossa dalla campagna “Io riattivo il lavoro”.
L’obiettivo è quello di tutelare i lavoratori delle aziende sequestrate e confiscate alla criminalità organizzata. Offrire nuova vita a queste realtà economiche e produttive, valorizzando lo straordinario potenziale che hanno in dotazione. Sono oltre 100 mila le firme raccolte.
La campagna è stata promossa da un vasto fronte di associazioni impegnate quotidianamente sul terreno della legalità – a partire dalla Cgil insieme ad Anm, Libera, Arci, Acli, LegaCoop, Avviso Pubblico, Centro Studi Pio La Torre e SoS Impresa – con l’obiettivo quindi di trasformare le aziende sequestrate e confiscate in presidi di legalità democratica ed economica, capaci di garantire lavoro dignitoso e legale.
Lanciata lo scorso mese di ottobre, la campagna – si legge in un comunicato de Il Velino – ha attraversato l’intero paese, raddoppiano così, nel giro di pochi mesi, la mole di firme necessarie (50 mila) per la presentazione di proposta di legge di iniziativa popolare.
«La condizione in cui versano i lavoratori di queste aziende – spiega AGV news – nonché la sorte di queste ultime, è in alcuni numeri diffusi oggi. Le imprese confiscate in via definitiva, secondo numeri dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati, sono 1.708 mentre quelle sequestrate potrebbero essere dieci volte tanto. Quanto invece ai lavoratori coinvolti, l’Agenzia, per sua stessa ammissione, si è dichiarata impossibilitata a quantificarne il numero. Facendo una stima al ribasso i lavoratori dovrebbero essere più di 80.000. Dando per buone le stime dell’Agenzia relative al fallimento del 90% di queste aziende, il quadro che emerge è devastante: circa 72.000 lavoratori».
«Abbiamo bisogno di una legislazione che sostenga l’attività di emersione alla legalità di aziende sequestrate e confiscate alla mafia – ha spiegato oggi in conferenza stampa alla Camera il segretario confederale Cgil, Serena Sorrentino –, bisogna dare certezze ai lavoratori e rimettere queste aziende, queste realtà produttive, in un circuito di legalità». «La proposta di legge di “Io riattivo il lavoro”, ha continuato la Sorrentino – offre quegli strumenti necessari per dare ai lavoratori una prospettiva alternativa alla rassegnazione e dire loro che lo stato gli è vicino ed è promotore di legalità».
«Il messaggio quindi che la campagna e la proposta di legge vuole veicolare è che esiste un modo per combattere le mafie, ed è per l’appunto dare centralità del lavoro. Per questo – scrive la redazione di AGV – la proposta di legge vuole promuovere strumenti di tutela per i lavoratori e per quelle stesse attività produttive sequestrate alle mafie. Elementi da non svilire e dissipare anche perché, come recita uno stesso messaggio della campagna, “le aziende confiscate alla mafia sono un bene di tutti”».
Le misure che renderebbero possibile l’iniziativa: costruire una banca dati nazionale che ne tuteli la posizione di mercato, sostenere il percorso di reinserimento dei lavoratori, favorire la riconversione e la ristrutturazione aziendale, agevolare l’emersione dei rapporti di lavoro irregolari.
La Sorrentino ha affermato inoltre che «la presidenza della Camera ha garantito un sostegno alla proposta di legge che, quando verrà calendarizzata e discussa, sarà allo stesso tempo sostenuta, fuori dal palazzo, da un’assemblea pubblica con i lavoratori delle aziende confiscate».
Fonti: il Velino, AGV news, Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati