Il doppio fardello della malnutrizione: madri obese e figli rachitici

12 Luglio 2015
Federica Russo
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africa_agroQuando si pensa alla malnutrizione subito ci ricolleghiamo alla tragica situazione che vivono ogni giorno i Paesi in via di sviluppo. Bambini malati, pance gonfie per la fame, infezioni che gravano sulla vita dei bambini e un’infanzia felice del tutto negata.

A ciò si aggiunge un altro problema, quello che contraddistingue i bambini rachitici ché non seguono una dieta nutrizionale adeguata, e dall’altra parte i genitori che invece soffrono di obesità.

Diventerà sempre più frequente vedere genitori obesi in alcuni Paesi in via di sviluppo mentre i figli sono sottopeso e rachitici.

Questo perché il cibo ad alto contenuto calorico è più conveniente e più facilmente reperibile rispetto al cibo nutriente necessario per una crescita sana, come afferma Alan Dangour della London School di igiene e medicina tropicale . “Siamo certamente di fronte ad un periodo di maggiore instabilità nella fornitura di cibo, e anche la diversità e i tipi di alimenti disponibili, stanno per cambiare“, ha detto il dottor Dangour, che conduce un importante studio sull’insicurezza alimentare globale e il suo impatto sulla salute. “Il risultato di questo studio è chiamato il ‘doppio fardello’ della malnutrizione. La sottonutrizione provoca fame e arresto della crescita nei bambini, mentre nell’adulto provoca l’obesità, che è un’altra forma di malnutrizione, causato dal mangiare il tipo sbagliato di cibo”.

Non è colpa della madre, è colpa del sistema alimentare, per cui la madre non può permettersi di comprare cibo nutriente, come latte, uova e frutta. Invece è prevalente nell’alimentazione dei bambini una dieta ricca di calorie, come olii e carboidrati a base di cereali “, ha detto il dottor Dangour. 

La Wellcome Trust, la più grande Fondazione che finanzia programmi di ricerca della Gran Bretagna, ha annunciato che finanzierà un progetto di 420 mila dollari, guidato dal dottor Dangour, sugli effetti di insicurezza alimentare sulla salute in un’era di rapidi cambiamenti climatici e in una rapida espansione della popolazione umana che è destinata a crescere dal livello attuale di 6,8 miliardi a oltre 9 miliardi entro la metà del secolo.

I ricercatori analizzeranno gli effetti di “stress” ambientali sulle forniture alimentari della Gran Bretagna, il Messico e l’Etiopia. Paesi scelti perché i loro sistemi agricoli sono molto diversi l’uno dall’altro. Un pronostico della ricerca è che: “Per esempio, i cereali potrebbero non essere interessati, ma frutta e verdura, fondamentali per una dieta sana, potrebbero diventare molto più costosi. Dato che le persone sono sensibili ai prezzi alimentari, ciò può portare ad una riduzione del consumo di questi alimenti tra la popolazione più povera, e inoltre può portare ad un aumento della disuguaglianza sanitaria nel Regno Unito” come dichiara Dangour.

L’obbiettivo della ricerca e dell’attività è quella non di aumentare la quantità di cibo, quanto piuttosto la qualità per evitare problemi di salute che intaccano in maniera sempre più rapida la diffusione di malattie quali il diabete e l’obesità.

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