My Generation: I 5 personaggi trash dei 90’s che abbiamo segretamente guardato in tv

8 Marzo 2014
Chiara Amendola
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repettoChi ama non dimentica, anche se la vergogna per quel che fu ti spinge a voler cancellare con una lobotomia invasiva qualsiasi traccia di passioni malsane o ignobili trascorsi.

Ma proprio non si può evitare di cadere in putride ossessioni almeno una volta nella vita, soprattutto nell’epoca dell’esaltazione della poracceria coatta e della demenza intellettualmente “stimolante” .

Ci sono volti che, nella vanità di futili imprese, conosci e non riesci ad eliminare dalla mente. Persone che hanno segnato con la pateticità di un destino irrimediabilmente già scritto, un momento concettualmente indefinibile della storia del secolo scorso.

Comuni mortali vissuti in un prolungato momento di gloria, imprigionati in un limbo di spregevole noncuranza e inspiegabilmente star del tubo catodico.

mauro repettoMauro Repetto – L’enigma. Un rebus indecifrabile, la risposta che manca, il terzo segreto di Fatima. Resta davvero un grosso interrogativo il senso di quel che fu, all’interno della formazione degli 883, il “biondino” che ballava. Nell’aspetto più vicino agli Hanson, nelle movenze più simile ad una sfranta che imita la Carrà. Un assente di cui si sente l’assenza, di cui ci chiediamo ancora il perché.

grecia colmenarezGrecia Colmenares – La Madonna platinata. Italiana di adozione resta uno dei personaggi più silenziosamente famosi di un’epoca. Protagonista di tutte le telenovelas colombiane che portano il nome di una donna, è il desiderio represso di anziani passivi che l’hanno ammirata sotto coercizione davanti alla tv. Indimenticabile in Topazio

uomo gattoL’uomo gatto – L’anticristo abietto. L’origine dei mali. Prima del Grande Fratello e dei totalitarismi deflilippiani lui, insieme ad altri simili comparì, elevò l’idiozia ad ottavo peccato capitale e la portò in tv.  Campione invincibile di Sarabanda, si distinse per le sue gesta. Leggenda narra che riuscì a battere tutti i concorrenti grazie ad ingenti tangenti versate a Papi guadagnate in anni di onesta prostituzione.  Nonostante ciò non riuscì mai a sconfiggere il suo acerrimo nemico, El Tigre.

pennello cinghialeL’uomo del pennello cinghiale – Il dramma e il nonsense. La rabbia e lo sconcerto. Perché mai un onesto operaio doveva girare in bici trasportando un pennello di simili dimensioni sulla schiena? Oltre le leggi della fisica e dell’umana concezione. Quando il senso di colpa ti assale anche se non hai fatto nulla.  Dickens ci avrebbe scritto il sequel di David Copperfield con un canovaccio così, noi ci abbiamo venduto pennelli per riverniciare casa.

concettaConcetta Mobile – La donna è “mobbile”. Il look orfeiano, la verve nelle vendite, il nutrito linguaggio, le auto “scappottabili” che regalava alle spose e gli abbracci “circolari”. La chioma rossa della matrona dell’arredo, la Signora Concetta, e le sue asserzioni, citate al pari di aforismi wildiani, sono particolari che ti entrano nel cervello come le preghiere che ti insegnano da bambino. L’unica donna capace di sfidare Ikea


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