“La Maschera”, il gruppo che canta in dialetto per rivelarsi al pubblico – VIDEO

1 Dicembre 2014
Chiara Amendola
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La Maschera 2 (1)Si chiamano La Maschera e “nascono” nella periferia nord-est di Napoli. Sono giovanissimi eppure nel loro progetto è riconoscibile una certa maturità artistica, un sound spigliato e sperimentale, ben lontano dai clichè del panorama indipendente, che affonda le radici nel folk/blues made in Campania.

“O vicolo e ll’alleria” è il titolo del loro album di debutto. In questa prima avventura, la band racconta “Confessioni”e “Amarcord”, illumina “Gente ‘e nisciuno”, resuscita “Pullecenella”.e insegue “N’ata musica”, in una felice sintesi tra il battito ebbro di Eugenio Bennato, le melodie sarcastiche di Pino Daniele e l’inquieta coscienza rock dei 24Grana.

Influenze cantautorali in un dialetto che diventa poesia.

Raccontare la propria terra, nella lingua che l’ha resa famosa nel mondo spinti dalla volontà comune a tanti giovani del Sud di rinascita e cambiamento, di ricerca di alternative reali. Appena ventenni e già con tanto da dire la loro musica diventa specchio che riverbera tenacia, idee, passioni non ancora sopite ma pronte ad esplodere. Tutto quello che questa società ignora, trascura, teme.

Un nome che diventa un ossimoro. Roberto, Vincenzo, Eliano, Marco ed Alessandro non voglio mascherarsi anzi l’ambizione è quella di essere fin da subito riconoscibili, per rivelarsi in tutto il loro spessore, in un crescendo armonicamente elevato.

Per assaporare ciò di cui stiamo parlando ecco il video del loro nuovo singolo “La Confessione”.

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