Dal Kenya il condom "pop" che salverà centinaia di vite umane
Una confezione moderna, accattivante, colorata può salvare una vita? Quelli del CAFS (Center for African Family Studies), ONG internazionale con sede a Nairobi, Kenya, sono convinti di si. E’ per questo che, insieme all’artista kenyota Michael Soi, hanno lanciato i Cafs Colored Condoms, una linea di profilattici caratterizzati da una confezione ispirata alla pop art per promuovere il sesso sicuro.
L’idea mira a sensibilizzare i giovani africani sulla piaga dell’HIV/AIDS contro cui, secondo stime recenti, attualmente oltre 1.6 milioni di giovani lottano nel Continente Nero, ma anche a raccogliere fondi per le cure e le campagne informative, grazie sopratutto alla collaborazione con il sito web di crowdsourcing Indiegogo.
“Ci è venuto in mente nel corso di una conferenza che si è tenuta di recente a Cape Town sul tema del HIV – ha spiegato Jonathan Spangler, direttore del CAFS – dove hanno distribuito gratuitamente preservativi dai colori sgargianti, fluorescenti al buio, con aromi e confezioni diverse. Non avevamo mai visto niente del genere prima d’ora, non in Kenya comunque. Abbiamo postato una foto su facebook e siamo stati tempestati da “likes” e da messaggi di persone che ci chiedevano dove potevano acquistarli”. “Nessuna delle campagna informative del CAFS aveva ricevuto una simile accoglienza quanto quella semplice foto – aggiunge Genevieve Imbali, responsabile dell’ufficio marketing e comunicazione -, così abbiamo pensato di creare la nostra linea di condom e renderla il punto forte delle nostre campagne di sensibilizzazione”.
E ha funzionato alla grande: in Kenya non è così “naturale” entrare in un negozio per comprare preservativi, semplicemente non è qualcosa che i giovani fanno per abitudine. Eppure è , tra i paesi africani, quello che negli ultimi anni ha visto diminuire il numero di nuovi malati in proporzione ai maggiori investimenti nelle campagne informative e nei programmi di sensibilizzazione; ma la strada da fare è ancora tanta e l’ONG è convinta che rendere il condom un oggetto di uso comune, spettacolarizzarlo, sollevare il velo di imbarazzo che lo circonda è il primo passo in questo senso.
Da qui la scelta di coinvolgere nel progetto l’artista Michael Soi: non è stato facile trovare un artista africano che volesse legare il suo nome ad un preservativo o a qualcosa che avesse a che fare con il sesso, ma Michael è stato entusiasta della proposta: “Voglio combattere anche io questa guerra per il mio paese – ha detto – perché le generazioni future non cadano nello stesso errore della mia. Parlare di sesso in Kenya è ancora un tabù e per questo molti imparano nel peggiore dei modi e sulla loro pelle cosa significa la disinformazione”.