Barbie, da scema a Nerd dopo lo scandalo del libro sessista – FOTO
Lei può essere qualsiasi cosa, una sirena, una campionessa olimpica super flessibile, un veterinario, una donna gravida, un astronauta ed anche Gesù.
Peccato che nei suoi libri di storie la bambola dalla chioma bionda non faccia spesso una dignitosa figura, diventando portavoce di quel luogo comune che vede il gentil sesso dipendente dall’intervento “glorioso” del maschio alfa.
In particolare è finito sotto accusa un volume datato 2010 in cui Barbie appariva come una stupida qualunquista in materia di informatica, in grado di saper gestire solo gattini elettronici e laptop rosa shocking.
La questione – Artefice di tutta la storia è la sceneggiatrice Pamela Ribon che in visita a casa di un’amica si è scontrata con il libro Barbie: I Can Be a Computer Engineer
Si trattava solo di uno dei tanti della “saga” pubblicata da Mattel che mettono alla prova Barbie con una delle numerose professioni, anche quelle che gli stereotipi di genere riservano, solitamente, solo agli uomini. Dopo un’attenta lettura del volume ne è venuto fuori un vero disastro. Barbie nel libro in questione non solo viene rappresentata come la figlia stolta dell’oste ma anche come una donna che ha bisogno dell’aiuto di un uomo per riuscire a concludere qualsiasi faccenda. Un concentrato di banalità ed extension. La Ribon non è stata avida di parole a questo proposito ed il suo post ha scatenato una protesta sul web.
Amazon – La pagina di Amazon che ospitava il libro, con annesse oltre cento recensioni negative, è stata rimossa, a quel punto Mattel ha provato a chiedere scusa dalla fanpage ufficiale della bambola su Facebook ma ormai era troppo tardi. Il movimento Feminist Hacker Barbie aveva già sguinzagliato le sue idee geniali, realizzando un sito che raccoglieva alcune delle pagine più esilaranti (e irritanti) del volume.
La risposta– Oggi a distanza di 48 ore dall’esplosione della bomba, il portale si è popolato di versioni “alternative” della storia con nuovi dialoghi che rendono giustizia non solo a Miss Barbie ma alla categoria in generale.
L’hashtag #FeministHackerBarbie è diventato un top trend e le storie si sono sprecate fino a ristabilire l’integrità della bambola simbolo della fidanzatina d’America.
Tra le scene rirproposte anche una di Anonymous in cui B.viene rappresentata come una insolita versione femminile di Sheldon Cooper