My Generation: le 5 Barbie da complessi di inferiorità
Nonostante avessero un aspetto decisamente più acqua e sapone rispetto a quello da battona con cui si propongono oggi al pubblico delle under 10, le Barbie degli anni 90 erano senza alcun dubbio molto più dive e femme fatale delle attrici androgine e bianchicce dell’epoca.
Se lo star system proponeva infatti sciacquette dall’anima lesbo con occhiaie tumefatte, il mondo dei giocattoli sfornava minibambole dall’aspetto perfetto e dalla personalità prorompente, fautrici di un mondo al silicone scandito da pause vomito ed iniezioni al botulino.
Biondone senza età, capaci di stare, oltre che dritte anche supine, dai marcati tratti somatici e dall’espressione assente, qualsiasi fosse il ruolo prescelto.
In abito da sposa, tenuta da sci, camice da badante rumena o in versione partoriente, Barbie era sempre pronta ad accoglierci con il suo sorriso smaltato, il blush spalmato sugli zigomi ed il rossetto color fuoco abilmente contornato sulle labbra di una bocca spropositatamente larga. Tanto ben di Dio alle sudditanze di una controparte maschile, Ken, omosessuale latente, un ibrido tra Justin Bieber e Conchita Wurst.
Cinque varianti della svampita platinata hanno lasciato il segno attraversando il red carpet del mondo dei balocchi, diventando icone di stile ed eroine da snuff movie.
Barbie Regina del ballo – la Casta Diva – Pura ed illibata nel suo maestoso abito da ballo con espressione innocente e priva di qualsiasi malizia. Castità da vendere e capelli delicatamente cotonati in una messa in piega da far invidia al più gaio degli hair stylist. Modello verso cui protendere, immagine presepiale, ideata per tenere a bada l’indole indomita delle future adolescenti, che inevitabilmente da quell’immagine hanno emulato solo l’abbronzatura a mattone tipica delle località balneari della costa calabra.
Barbie Diamante – La Madonna piangente – Già perché nonostante l’avere due scogli di svarovski impiantati nelle pupille rappresentasse la massima attrattiva di questo feticcio, il risultato finale quando aprivi la scatola era abbastanza deprimente. Quegli occhi spiritati erano qualcosa di inquietante ed increscioso. Per non parlare dell’outfit e dell’acconciatura: capello da escort su Rodeo Drive, abito che ha ispirato le più grandi Drag Queen attive sulla gay wave della 5th Av. Di New York.
Barbie Ginnasta – La venere inginocchiata – L’unica Barbie capace di piegare le ginocchia dinnanzi al suo uomo, appagando le fantasie di un Ken raramente così soddisfatto in un rapporto eterosessuale, merito anche del suo aspetto lesbian chic.
Barbie Superchioma – La Tamarra – Direttamente uscita dal Jersey Shore, Barbie Superchioma è probabilmente la creazione più kitsch di tutti i tempi. Abito inguinale multicolor dalle nuance fluo, tacco 12 rigorosamente in tinta con orecchini ed accessori per capelli, chioma chilometrica a onde ideale per i cosìdetti “strascini” durante le liti con le degne commare. Infine cresta cotonata per dire addio anche all’ultimo briciolo di dignità che poteva esserle rimasto.
Barbie Hollywood – La star fag hag – Icona gay. Così top da avere le stelle tatuate nei capelli. Anche se fondamentalmente la faccia era sempre quella, Barbie Hollywood aveva una verve da passerella, nonostante il suo outfit fosse quasi borderline. Tocco di classe i camperos total gold sicuramente apprezzati da cool hunter quali Anna Dello Russo che ha pensato proprio a lei quando, in un amplesso da autoerotismo, ha partorito la sua capsule collection per H&M. Ed in effetti ci assomiglia pure.