Pornstagram: come Instagram ma senza veli
Con oltre 10000 membri e 53600 visite mensili, è “Il social network più PORN e XXX del WEB”: è Pornstagram, l’ultima frontiera del social porn.
Lanciato lo scorso luglio dallo sviluppatore francese Quentin Lechemia e disponibile nello store di Android esclusivamente per gli over 18 è il clone perfetto del più popolare Instagram ma senza veli..o meglio senza limitazioni. Permette infatti di pubblicare e condividere con amici e sconosciuti foto e selfie di nudo, contenuti sessualmente espliciti, primi piani delle parti intime e istantanee di rapporti sessuali applicandovi dei filtri per renderle più artistiche (o per nascondere qualche piccolo difettuccio..).
Vi stupisce? Non dovrebbe.La pornografia user generated è sempre più diffusa, tanto che i siti web e le app più popolari hanno tutte la loro versione hot – Facebook ha Fuckbook, You Tube ha You Porn, Pinterest ha Pinsex – con numeri di iscritti che non hanno nulla da invidiare ai loro gemelli più “politically correct”, anzi. Tenendo conto che questi sono a pagamento (Pornstagram consente l’accesso free solo per i primi 5 minuti, mentre l’abbonamento costa poco meno di 3 euro) il numero di utenti vantati da queste app assume un valore ancora maggiore e diventa un business da migliaia e migliaia di euro.
Ma il direttore marketing di Pornstagram spiega che la loro vocazione non è solo economica “Pensiamo che gli utenti devono essere in grado di pubblicare e condividere foto di nudo e contenuti sessualmente espliciti, se vogliono”. Quasi una missione per il suo fondatore, secondo cui pubblicare foto hot, proprie o dei propri rapporti sessuali, aiuterebbe gli utenti a superare le loro vergogne e inibizioni. “Con le mie fidanzate scambiavo testi e foto sexy – ha confessato Lechemia alla stampa – e ho notato che in un modo o nell’altro, indipendentemente dall’età o dal sesso, provi sempre un po’ di vergogna a farlo. Ho pensato – prosegue – che forse permettendo alle persone di caricarle foto in un’app applicando poi dei filtri si può aiutarle a diminuire quella vergogna”.