La morte di Philip Seymour Hoffman si tinge di giallo
Diventa un caso giudiziario la vicenda della morte dell’attore Philip Seymour Hoffman, trovato senza vita domenica scorsa nel bagno del suo appartamento di Manhattan con una siringa di eroina ancora conficcata nel braccio. Gli agenti di polizia accorsi al numero 35 di Bethune Street, nel West Village – non distante dall’abitazione in cui l’attore aveva vissuto con i tre figli e la compagna Mimi O’Donnell, da cui pare si sia separato proprio per i problemi di droga riaffiorati dopo 23 anni – hanno trovato l’attore, in t-shirt, pantaloncini e occhiali da sole, già ucciso da una dose letale: in casa un cucchiaino carbonizzato, vari farmaci (tra cui uno per la pressione sanguigna, un rilassante muscolare e della buprenorfina, una sostanza usata per trattare la dipendenza da eroina), diverse siringhe usate e 50 bustine di eroina purissima. E proprio su questi ultimi si è soffermata l’attenzione degli inquirenti: i sacchetti, alcuni bianchi, altri colorati, avevano tutti un marchio particolare, quello dei semi delle carte da gioco. Asso di cuori o asso di spade. In un sacchetto dell’immondizia c’erano 5 bustine, vuote.
Nella notte, la svolta. Secondo quanto riportato dal New York Post la polizia, sulla base di una soffiata, avrebbe fatto irruzione in un appartamento nella zona di Chinatown a Manhattan dove sarebbero state ritrovate 350 bustine, che però non avrebbero impresso lo stesso marchio di quelle ritrovate in casa di Hoffman. Gli agenti hanno comunque tratto in arresto 4 persone, due uomini sulla cinquantina ed un uomo e una donna di circa 20 anni, con l’accusa di essere collegati alla morte dell’attore. Fonti della polizia newyorkese riportano che i quattro non avrebbero finora confessato di avergli fornito droga.
Intanto i risultati delle analisi sulla sostanza ritrovata nell’appartamento del defunto hanno escluso la presenza di additivi e, in particolare, del letale fentanyl, la potente morfina destinata ai malati di cancro ed utilizzata per intensificare gli effetti dell’eroina, sospettata di aver causato 22 morti a Pittsburgh in Pennsylvania occidentale. Tracce della sostanza però sono state di recente trovate anche in alcune partite che girano per New York, dove l’eroina oggi costa 6 dollari a bustina (servizio a domicilio incluso) e sembra tornata ai fasti degli anni ’80 e ’90: nel solo 2013 e solo a New York, la polizia ha sequestrato 144 chilogrammi di droga, il 20% di tutta l’eroina sequestrata negli Stati Uniti. In due anni, dal 2010 al 2012, il numero di morti per overdose in città è aumentato dell’84%, fino a toccare il picco record di 382 vittime.
Anche Hoffman, indimenticabile interprete del miglior cinema contemporaneo, volto versatile e intenso di personaggi già entrati nella storia della settima arte, è oggi niente più che una cifra, una statistica. Come il suo amico Heath Ledger, trovato morto a 28 anni nel suo appartamento di New York nel 2008, al termine di una lotta contro le droghe pesanti da cui è uscito sconfitto. Rimasto anche lui lontano dall’eroina per anni, è stato ucciso da ucciso da una brutale overdose dovuta ad una combinazione di letale di ossicodone, idrocodone, diazepam, temazepam, alprazolam e Doxylamine.
Oggi, fonti del sito Popdust rivelano che Hoffman aveva tentato più volte di convincere l’amico ad uscire dal tunnel “Heath era solo uno dei tanti amici che Phil ha cercato di aiutare lungo la strada – racconta la fonte – Aveva tempo e pazienza infiniti ogni volta che doveva persuadere qualcuno alle prese con droghe o alcol. Passava ore a parlare la gente affacciato al davanzale e avrebbe fatto di tutto per aiutare coloro che erano in un momento buio. Phil era anche molto attivo nella gruppo degli Alcolisti Anonimi e non ha esitato un secondo quando gli chiesero di aiutare Ledger a rimanere sobrio. Erano stati amici per anni e Philip passava ore a parlare con Heath per convincerlo a scegliere la vita rispetto ai farmaci“. E come per Ledger, anche per Hoffman Hollywood sta pensando già ad un “rimpiazzo digitale”. Mancava infatti una settimana al termine delle riprese di The Hunger Games: Il canto della rivolta – Parte 2, il gran finale della saga, e Hoffman aveva già fatto la quasi totalità dei ciak. Manca una scena, forse la più importante; ma la Lionsgate, la major produttrice del film, ha già fatto sapere che Plutarch Heavensbee, il personaggio da lui interpretato, in un modo o nell’altro, in quella scena ci sarà.
E mentre si attendono i risultati dell’autopsia sul corpo dell’attore premio Oscar – i primi risultati dell’esame autoptico dovrebbero arrivare in giornata – la polizia sta passando al setaccio gli ultimi momenti di vita dell’attore; è emerso, finora, solo una spesa di1.200 dollari all’interno di un supermercato vicino a casa.
I funerali di Hoffman, che sarà sepolto a New York, si terranno venerdì in forma privata, come richiesto dalla famiglia dell’attore, che ha anche invitato amici e conoscenti a risparmiarsi i fiori e fare invece donazioni a due organizzazioni di beneficenza da lui sostenute, The DreamYard Project, in sostegno dei giovani artisti, e la fondazione Christopher and Dana Reeve, che lavora per i paraplegici.