My Generation: l’imbarazzante sex appeal de “I Ragazzi Italiani”

16 Novembre 2013
Chiara Amendola
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ragazzi2Copia tarocca e più tamarra dei degni compari made in U.K. e U.S.A. I Ragazzi italiani rappresentano una parentesi terribilmente rumorosa in quel panorama pericolosamente trash degli anni novanta.

Le caratteristiche di una boyband c’erano tutte: intonazione zero, capacità motorie scarse ed abiti di scena rigorosamente uguali per rendere più ridicola possibile ogni apparizione dal vivo.

I cinque componenti del gruppo, Alessandro La Rocca, Attilio Fontana, Manolo Bernardo, Pino Beccaria e Fabrizio Crociani, rispecchiavano senza nessuna sbavatura le 5 tipologie necessarie per mettere sù una boyband di tutto rispetto: Il figo, il leader, il duro, il rubacuori e quello che non si inculava nessuno.

Il look acqua e sapone in jeans e camicia bianca, che voleva sottolineare a tutti i costi l’immagine “pulita” dei componenti, raggiungeva la sua massima espressione nell’acconciatura di alcuni membri che facevano del gruppo il punto di congiunzione tra Mal e I Cugini di Campagna.

Nonostante i “numeri” ci fossero tutti per diventare un fenomeno di costume adeguatamente in linea con la corrente dell’epoca, I Ragazzi italiani ci misero qualche anno per “sfondare”.

Anche qui ci volle l’intervento dell’allora già miracolosa Maria De Filippi. Fu attraverso il suo programma, “Amici”, nella sua fase embrionale, che i cinque entrarono nei cuori delle ragazzine.

Da quella esperienza venne alla luce il primo album, che come “tradizione” vuole, portava il loro nome.

Il disco gli garantì una presenza costante nella lunga estate del 1995 sul palcoscenico del Festivalbar (che raccattava carovane di “rivelazioni” di dubbio talento per organizzare le sue serate).

Ma la loro carriera ha ragguiunto la consacrazione nel 1997, in quel Festival di Sanremo inspiegabilmente vinto da due sconosciuti.

All’apice della loro notorietà, quando anche il celebre “fanzine” per  teenager,“Cioè”, gli regalò la tanto agognata copertina adesiva ed il poster a centro pagina, il gruppo si esibì  in gara con il complesso brano “Vero Amore”.

Pur piazzandosi alla diciottesima posizione (ed evitiamo di dilungarci ulteriormente su questo dettaglio per non mettere il dito nella piaga) la canzone ottenne un buon successo di vendite, diventando il tormentone di quella primavera ed il tormento per chi aspettava ansiosamente che il gruppo si sciogliesse, proprio come accadeva per ogni boy band degna di questo nome.

Addirittura ne venne registrata una versione in spagnolo cui seguì un tour nei Balcani.

Ma come da storia già scritta, in una grigia giornata del 1999, Pino Beccaria, il più amato della band, lascia i compagni, decretando un terribile e doloroso destino per tutti (o quasi).

I quattro, orfani del loro cover boy, cercano di sopravvivere di stenti fino al 2004 anno della completa disfatta.

Ma cosa ne è stato di quegli aitanti ragazzotti pelosi che scuotevano il fondoschiena in succinti jeans?

alessandro la roccaAlessandro La Rocca – Come terapia riabilitativa decise di far parte di un reality show per “famosi”. La sfortuna ha voluto che venisse scelto per quello più sfigato di tutti, “Il Ristorante”. La sua popolarità si è completamente dileguata.

 

 

manolobernardocp5Manolo Bernardo – Dopo qualche vano tentativo come ospite nei salotti tv ha deciso di rinunciare alla fama ma lavorare nel mondo dello spettacolo da dietro le quinte. Oggi è un autore tv.

 

 

attilio fontanaAttilio Fontana – L’unico sopravvissuto in grado di firmare ancora autografi. Si è “distinto” per le sue doti di attore in apprezzatissime fiction tv, qualcuno sostiene che abbia anche partecipato ad alcuni musical.

 

 

pino beccariaPino Beccaria – Proprio non ha voluto abbandonare la scena musicale, ma ad un certo punto le scene hanno mollato lui. Dopo un inspiegabile collaborazione con Federico Zampaglione, che lo ha aiutato a produrre il suo primo disco da solista (con tanto di look dark annesso) è completamente scomparso, anche il suo sito web è ormai off.

 

fabrizio crocianiFabrizio Crociani – Basta dire che su Google esiste solo una sua foto. Probabilmente è l’unico che è riuscito a lasciarsi definitivamente alle spalle questa esperienza ricostruendosi una vita, senza sensi di colpa e momenti di profondo imbarazzo.

 

 

Ricordiamoli ancora un’ultima volta nell’immensità di tutto il loro splendore
http://www.youtube.com/watch?v=36nF6BCX7zE

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