La mia famiglia IMperfetta
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Ho sempre detestato le famiglie alla Mulino Bianco, quelle con la casa splendente, quelle che a colazione ridono come matti e dialogano di politica e attualità, quelle che non hanno mai una macchia sui vestitini e dove i figli mangiano senza sporcarsi e fare capricci. Forse le ho sempre detestate perché la mia proprio non è così.
Vivendo in una casa di 49 metri quadri, con due gatte, un cane, un bimbo di un anno e mezzo pestifero e un marito che adora seminare calzini in giro per casa, la mia è sempre ricoperta di peli, di giochini vari e di indumenti.
A colazione il dialogo è minimo: io mi sveglio sempre due ore dopo l’alzata dal letto e durante il primo pasto della giornata sono ancora nel mio stato comatoso; mio figlio Riccardo urla se non gli dai il latte della temperatura giusta o se invece del biscotto preferisce i cereali; il cane è sempre sotto i piedi per cercare di rubare le briciole, copiose, che fa cadere il piccolo; le gatte passano regolarmente sulla tavola per arrivare al davanzale della finestra, e alle volte fanno anche una lunga sosta sulle tovagliette e mio marito è l’unico che cerca di instaurare un dialogo, ma si ritrova a parlare da solo.
Non c’è caffé che sbuffa ordinatamente dalla caffettiera e merendine lucide sul tavolo, ma caffé solubile e merendine spiaccicate, diventate sottilette per essere finite sotto la scatola dei biscotti. Niente pettinature perfette appena uscite dal parrucchiere, ma capelli arruffati e ancora bagnati dalla doccia. Nessun uccellino che canta alla finestra, ma zanzare che incredibilmente sono penetrate in casa nonostante la zanzariera, e danze pirotecniche per ucciderle. E soprattutto mio figlio quando mangia sporca immediatamente la magliettina appena indossata. Il latte sgocciola, il biscotto finisce fin dentro il pannolino, l’acqua diventa un gioco e viene schizzata ovunque, e se ti azzardi a dargli qualcosa con il cioccolato sarai costretta, oltre che a cambiarlo, a ficcarlo direttamente sotto la doccia. Inoltre, se la colazione della famiglia perfetta è all’insegna del relax, la nostra è frenetica e dura massimo 10 minuti: mio marito deve correre al lavoro, il cane pressa per uscire a fare pipì, mio figlio dopo 30 secondi è già stufo di stare sul seggiolone e vuole scendere a giocare, le gatte vogliono reimpossessarsi della tavola e così, dopo 8 minuti ognuno prende la sua strada e inizia una nuova giornata.
Certo anche noi salutiamo il papà con un bacio sulla porta, ma mio figlio gli tira un cartone e cerca di scappare via per le scale, io ho in mano il sacco della pattumiera e ricordo a mio marito di “portarla giù” e il cane abbaia per aver sentito il rumore del campanello del vicino.
Certo, mi direte, quelle sono famiglie da pubblicità, eppure io ne ho conosciute di persone che affermano di essere proprio così. I figli hanno i vestiti immacolati, mai una macchia. Le mani sempre pulite, nonostante giochino al parco. I capelli perfettamente tagliati, anche se tagliare i capelli ad un bimbo piccolo equivale alla difficoltà di una operazione chirurgica a alto rischio. Loro, inoltre, le mamme, non hanno mai occhiaie sotto gli occhi, sono vestite perfette, hanno capelli appena usciti dal parrucchiere e unghie curatissime, non urlano mai, non si scompongono mai, anche perché il loro bambino, se gli dici “andiamo via” porge loro la mano e le segue. Incredibile. Mio figlio lo devi praticamente strappare a forza dall’altalena tra urla simili a quelle di un pollo al quale tirano la testa prima di farlo arrosto. le incontri in giro con il bimbo che dorme, a qualsiasi ora, sul passeggino. Mentre il tuo si lancia dal carrello della spesa in movimento. I bambini sono talmente educati da fare
impressione e quando l’addetta al pane gli offre il crostino lo prendono solo dopo aver detto Grazie con un bel sorriso. Se poi hanno un cane questo non tira mai, gira attaccato al passeggino. Se io provassi a fare una cosa del genere con il mio, al primo cane incontrato ritroverei mio figlio incastrato sotto il passeggino accappottato e il mio cane strozzato dal guinzaglio.
Sarà tutta apparenza, e sono certa che poi, tra le quattro mura di casa, non ci sono le risate che scoppiano da noi quando, in silenzio per 10 minuti nell’altra stanza, ti rendi conto che tuo figlio si era tolto il pannolino e aveva distribuito la sua cacca, con le ruote della sua macchinina giocattolo, per tutta la casa. Sicuramente non ci sarà tutto quell’amore spropositato che ti fa sentire felice anche dopo aver passato la giornata a correre dietro tuo figlio che voleva andare ovunque non potesse andare.
Sono quelle famiglie che riescono a lasciare i figli ai baby sitter e andare a cena, moglie e marito, senza preoccuparsi di cosa succede se il piccolo si sveglia e non li vede. Quelli che decidono di farsi le vacanze “ognuno per sé”. Il figlio con i nonni, la mamma con le amiche e magari il padre a casa a lavorare. Quelle famiglie che lasciano lui in città al lavoro mentre lei e il bimbo se ne vanno al mare. Quelle famiglie che hanno la cameriera che pulisce casa, la tata che tiene il bambino, la ragazza che porta fuori il cane e magari anche l’amante, per lei e per lui! forse la loro quotidianità è più facile della mia, ma alla fine credo che la loro vita sia meno felice, meno vera, meno profonda.