Come i collant hanno cambiato la donna e la letteratura

20 Febbraio 1928: Ragazze che mostrano con orgoglio le loro calze di seta. PhotoCredit Davis/Topical Press Agency/Getty Images
Nell’ultimo libro della saga ” Le Cronache di Narnia” Cs Lewis sferra un colpo basso alla categoria delle ragazze con il passo che segue:
Oh Susan! Lei ha un completo disinteresse per tutto quello che non siano calze di nylon, trucco e inviti!
Con questa frase, che suona come una sentenza senza appello, il personaggio diventava una causa persa, tradita dai suoi collant.
Nel 1802 ll francese studioso di chimica Eleuthère Irènèe DuPont de Nemours aprì un impianto per la produzione di polvere nera. Proprio da quella piccola azienda di tipo familiare nel 1938 uscì il nylon inventato da Wallace H. Carothers, la prima fibra sintetica che veniva definita “resistente come l’acciaio e delicata come una ragnatela”. La distribuzione fu avviata subito in tutto il Paese americano, sino a raggiungere – dopo il primo anno – la quota di 64.000.000 di paia vendute.
Il collant di nylon sarebbe presto diventata un’icona della democratizzazione delle gambe delle donne. La loro diffusione di massa avvenne solo nel 1940, mettendo fine una volta per tutte alla differenza di classe e di disponibilità economica ( erano poche le donne a potersi permettere le calze di seta) .
Fino ad allora nei romanzi si faceva menzione quasi esclusivamente delle calze di seta ( vedi Agatha Christie , MAry Mc Carthy e persino James Joyce) come un indicatore di classe.
Il tutto ebbe uno stop nel corso della seconda guerra mondiale quando, diventato praticamente inaccessibile ogni tipo di calze, le donne ricorrevano al trucco per disegnare la famosa “riga nera” sulle gambe (vedi Westwood) oppure cedevano alle avances dei soldati che potevano procurargliele più facilmente.
Quando la guerra finì, e con essa anche i limiti alla produzione di calze, il nylon diventò il tessuto più diffuso per questo indumento: accessibile, sexy e durevole nel tempo. I romanzi seguirono a ruota, non c’era più scrittore che facesse riferimento a rammendi e le calze, anche nei libri, cessano di essere un indicatore sociale.

Le gonne corte imporranno i collant e una rivoluzione della biancheria
Gli Anni Cinquanta portano con sé una nuova rivoluzione, quella delle calze senza cucitura. Con gli anni Sessanta arriva la seconda rivoluzione, ancora una volta firmata DuPont. Il colosso americano lancia sul mercato il suo elastam Lycra. Il collant, per la sua vestibilità, avrà la sua definitiva consacrazione con l’invenzione della minigonna di Mary Quant.
Naturalmente ci sono voluti anni per arrivare al tessuto e alla resistenza che conosciamo oggi ma, restando all’argomento di questo post, il nylon divenne sinonimo di calze e da allora, il cambiamento nei costumi segnò un cambiamento di rotta letteraria: nessun romanzo riportò più distinzioni di sorta.