Le schede telefoniche prepagate che valgono una fortuna
Come non ricordare le collezioni delle schede telefoniche della Sip (poi Telecom Italia) che si facevano negli anni ’90? Ebbene, vi consigliamo di iniziare a “spulciare” tra i cassetti e gli armadi di casa perché forse siete in possesso di una piccola fortuna, senza nemmeno saperlo.
Ci sono moltissimi tipi di schede in circolazione:
- le “pubbliche precursorie”: emesse in grande numero di copie dalla Telecom, acquistabili presso i rivenditori, negli uffici postali, tabaccherie. Le precursorie sono le primissime schede prepagate, quelle con la banda magnetica posizionata verticalmente (tecnologia verticale “Sida”). A queste, poi, sono seguite schede prepagate con tecnologia orizzontale Urmet della “Serie Bianca” e “Rossa”. Tra le precursorie, vi sono le “serie Turistica”: furono le prime schede telefoniche prepagate figurate riproducenti un’immagine, nel caso in oggetto i monumenti italiani;
- le “schede telefoniche pubbliche ordinarie”, di cui ve ne sono tre: “Fasce Orarie”, “Scopri la carta infinita” e “Compagna di tutti i giorni”;
- le “schede pubbliche commemorative”: quella per il celebre vertice dei G7 del 1994 a Napoli, quella relativa alla nascita della Telecom Italia e così via;
- le schede tematiche dedicate a particolari argomenti;
- le schede destinate da Telecom a pubblicizzare nuovi servizi;
- le schede pubblicitarie: commissionate da aziende private;
- le schede omaggio: rare.
Per sapere il valore di una scheda telefonica prepagata rara, bisogna soffermarsi sui seguenti elementi: l’immagine riprodotta sulle facciate, il valore d’acquisto, la data di scadenza, la tiratura, l’azienda produttrice, la presenza di codici numerici o a barre, l’appartenenza a particolare serie (meglio se si tratta di schede private, realizzate per particolari occasioni). Le schede, inoltre, presentavano un angolo tratteggiato da staccare per permettere il loro utilizzo: più l’angolo sarà intatto, maggiore sarà il valore della scheda.
Esistono, poi, schede che cambiano solamente per particolari minimi, come, ad esempio, per la “Fontana maggiore di Perugia” della serie turistica delle schede Telecom, che ha alcuni esemplari con l’immagine diversa per inquadratura. Le schede precursorie Sida del primo gruppo, cioè realizzate dal 1977 al 1981 sono più rare e ricercate delle ultime (1986-1988). Rare sono le schede Urmet bianche (1985-86) e rosse (1986-1888) realizzate dalla ditta Mantegazza in cartone resistente. Le schede omaggio realizzate su commissione di aziende (Agentour, Alitalia, Intel, Lufthansa) sono assai difficili da trovare. Ed ancora: la “Labirinto” che ebbe scarsa tiratura e la AIG distribuita ai soli ospiti dell’Associazione Italiana Ostelli della Gioventù. Ed infine: le schede telefoniche prepagate che riportano cinque celebri scorci o opere d’arte d’Italia: la Torre di Pisa, il particolare di Michelangelo, Alberobello, Interni di Palazzo e Mulini a vento.
Pensate che ci sono schede per le quali un collezionista può arrivare a spendere fino a 2-300 euro fino a 1.000 euro.