Elettricità contro il tumore al cervello

23 Gennaio 2015
Aurora Scudieri
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cancro elettrodiE’ in aumento, negli ultimi due anni, ma una nuova scoperta offre molte speranze per sconfiggerlo. Ogni anno il cancro al cervello tocca tra le 2000 e le 3000 persone, solo in Italia. Questa nuova tecnica, che non può essere definita ne chemioterapia, ne immunoterapia, viene svolta con la corrente elettrica.
Presentata a Miami, durante un seminario realizzato da «Tumor Treating Field», TTF, questa nuova tecnica, proposta dalla società Novocure, con sede nell’isola di Jersey in Normandia, consiste nell’applicare della corrente elettrica nel cervello delle persone malate. Già autorizzata negli Stati Uniti per trattare i casi recidivi di tumore al cervello, questa tecnica è però molto discussa addetti ai lavori.

Per valutare la sua efficacia sono stati creati vari studi, tra cui quello lanciato nel 2010, e applicato su 700 pazienti. Ma la FDA, l’agenzia americana della salute, ha chiesto alla società che si occupa dello studio di pubblicare i risultati di mezzo percorso. L’analisi sui primi 315 pazienti mostra che la TTF è ben tollerata, ma non solo che i benefici sono molteplici.

Associata alla chemioterapia e alla radioterapia questa tecnica aumenta la durata di sopravvivenza con il 43 % di pazienti che vivono due anni in più contro il 29 % di quelli che non ricevono TTF. “Nessuno si aspettava a risultati del genere” spiega il professor Jérôme Honnorat, che sta trattando una quindicina di pazienti dell’ospedale di Lione, in Francia.

Il dispositivo si basa su quattro elettrodi da inserire sul cranio ogni tre giorni. Gli elettrodi sono collegti ad un generatore portatile da 3 kg che emette una corrente di debole intensità che crea fastidio alle divisioni cellulari e rallenta la progressione del tumore. Il tutto deve essere svolto con continuità.

Questo processo ha spaventato diversi pazienti, ma “altri sono stati sedotti dall’aspetto “non medico” a hanno aderito immediatamente“, spiega Jérôme Honnorat. “I parenti imparano a ricaricare gli elettrodi e i pazienti si sentono meglio. Portano dei foulard, parrucche o cappellini e mettono il generatore in uno zaino con le batterie. . Un mio paziente ci è vissuto insieme per tre anni”, spiega Roger Stupp, coordinatore principale dello studio all’ospedale di Zurigo.
All’entusiasmo si affianca la prudenza “Solo i pazienti senza danni cognitivi o motori possono utilizzarlo, il che limita i malati dato che questo tumore crea spesso questi traumi”, spiega Jérôme Honnorat.

I risultati finali dello studio verranno pubblicati a fine 2016 intanto Novocure si è già lanciata per applicare il dispositivo su altri tumori quali polmoni, ovaie o pancreas. Il costo della terapia, però, non è per tutti dato che verrebbe 20.000 euro al mese per singolo paziente.

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