Pontifex attacca Bob Marley: "Un tossico che pensava di essere come Gesù"

21 Aprile 2012
Veronica Valli
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MarleyBenché l’anniversario della sua morte cadrà solo il prossimo 11 maggio, il sito Pontifex ha ben pensato di anticiparsi e celebrare la figura di Bob Marley, il noto musicista reggae. Un omaggio tutt’altro che positivo, in quanto l’articolo lo definisce “un tossico che pensava di essere come Gesù ma ha condannato milioni di giovani all’abuso di droga. Un esempi di negatività ed egoismo”.


L’ABUSO DI CANNABIS – Insomma, ecco come liquidare col più classico dei luoghi comuni sulla musica quello che è stato uno dei maggiori esponenti giamaicani del reggae. Nel testo firmato da Carlo Di Pietro (che potete trovare a questo link) si legge che “Bob Marley, anche in maniera spudorata, propagandava per pseudo motivi religiosi l’uso incontrollato di sostanze stupefacenti detti spinelli o canne. Secondo la sua eretica religione, il Rastafarianesimo, difatti il consumo smodato di cannabis e marijuana aveva effetti terapeutici ed avvicinava alla spiritualità che egli predicava”. Che i Rastafariani professino di usare marijuana è vero ma è altrettanto vero che la utilizzano come erba medicinale (proprietà, tra le altre cose, da sempre comprovata nella cannabis sativa), in più il “potere” stupefacente della sostanza è molto relativo e di sicuro molto inferiore a quello delle sostanze chimiche.

MARLEY E LE LOBBY DEL PETROLIO – Rispetto a questo, la colpa di Marley sarebbe appunto di aver reso le giovani generazioni dipendenti dalla cannabis: Dato che il “fumo” rende scemi, addormentati, lenti, poco recettivi, improduttivi, tossicodipendenti, in questo ambito si configura la più grande colpa commessa dal Marley, ovvero aver fatto credere ai giovani che il suo stile di vita fosse quello giusto, ma non si è posto il problema che, fumando canne a ripetizione, lui poteva dormire anche per giorni (tanto era ricco), mentre i giovani di oggi lo imitano, si sballano, perdono il lavoro, diventano un costo per la sanità e rubano i soldi ai genitori per rifornirsi di erba.Un problema questo che, secondo Di Pietro, non c’era solo ai tempi di Bob Marley ma c’è tutt’ora, perché tanti giovani continuano a fumare cannabis e a “scimunirsi”, senza studiare né lavorare. Non solo, addirittura il buon Bob sarebbe anche in combutta con le lobby del petrolio (?), come si legge poco dopo: “il connubio lobbies del petrolio e cattivo esempio di Bob Marley ha contribuito a rendere quasi inesistente una pianta, la canapa, dalle grandissime ed utilissime proprietà.” A causa di questo, il chitarrista era anche un falso profeta, che praticamente voleva emulare Gesù predicando uguaglianza ma in modo errato: “E’ vero, si, Bob Marley forse era in buona fede, predicava uguaglianza sociale, tuttavia non bisogna dimenticare che sovente nelle sue canzoni inneggiava alla rivoluzione ed alla lotta di classe, senza se e senza ma. Come se la lotta di classe e la ribellione non fossero sempre state le chiavi di rivolta degli oppressi per cambiare le cose; tra le altre cose, a Di Pietro forse sfugge che anche i Cristiani furono a lungo perseguitati e lo sono tutt’oggi in Medio Oriente e questa è storia vera, non è nulla di campato per aria.

TUTTE LE COLPE DEL THC – Se pensavate che le gravi colpe di Marley fossero finite, vi sbagliavate. Ci manca ovviamente all’appello il libertinaggio, che secondo Di Pietro era uno dei “credo” fondamentali dello stile di vita del musicista. L’articolo è corredato con un link preso da internet e dunque non comprovabile in cui sono elencati tutti i danni che la marjuana potrebbe fare, in modo piuttosto pretestuoso a dire la verità, poiché è dimostrato che il THC, il maggiore principio attivo della cannabis, è uno stupefacente con proprietà soprattutto rilassanti, che farebbero presa soprattutto sul corpo più che sul cervello. Nel testo si sostiene che fumare canne faccia male come fumare sigarette ma non è vero, anzi, paradossalmente fumare sigarette è più nocivo a causa di componenti come il catrame e la nicotina, propria del tabacco, che si sa essere altamente nocive. Certo, è pur vero che in campo scientifico è dimostrabile tutto ed il contrario di tutto, dipende da come vengono svolte e presentate le ricerche ma il demonizzare i trascorsi di un musicista motivandole con dicerie quasi prive di fondamento è sicuramente discutibile.

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