Turisti cinesi, nuova moda: aprire porta di sicurezza prima del decollo

Indisciplinati e spesso richiamati all’ordine dal loro stesso governo, i turisti cinesi questa volta hanno proprio esagerato e finiscono nel libro nero dei clienti indesiderati.
Uno di loro, in particolare, per l ultima bravata è finito dietro le sbarre: aprire il portellone di sicurezza subito prima del decollo.
Dopo essere salito sul Boeing 737 della China Southern Airlines, l’uomo si è buttato sulla porta per aprirla ritardando così il decollo. Oltre alla condanna l uomo ha avuto il suo quarto d ora di gloria nelle foto degli altri passeggeri, pubblicate poi sui social cinesi con 700 milioni di utenti.
Interrogato dalla polizia il giovane si è rifiutato di motivare il gesto sostenendo che “la porta non è importante“

Gli incidenti che vedono protagonisti i turisti cinesi su voli aerei in Asia sono sempre più numerosi negli ultimi mesi. A gennaio 25 passeggeri di un volo China Eastern Airlines, esasperati dal ritardo della partenza, dovuta alla neve, avevano deciso di aprire la porta di emergenza prima del decollo. Questi, infatti, avevano voluto protestare per le ore di attesa passate all’aeroporto di Kunming (sud-ovest della Cina), e, successivamente, dentro l’aereo in direzione di Pechino.
Alcuni di essi avevano chiesto di scendere per ragioni di salute ma non era più possibile scaricare i passeggeri dato che il velivolo si trovava già sulla pista di decollo. I passeggeri avevano dunque “aperto tre porte di soccorso per interrompere il volo” spiega l’agenzia Xinhua.
A dicembre un altro passeggero aveva deciso di aprire il portellone per “mettere la testa fuori per prendere un poco di aria fresca”. La compagnia aerea ha rinunciato alla denuncia nei confronti del giovane dato che si trattava del suo primo viaggio aereo e questo lo avrebbe realmente fatto con l’intenzione di “respirare”.

Sempre a dicembre altri 4 passeggeri avevano creato scandalo gettando una bottiglia con acqua calda sul volto di una hostess della compagnia aerea Air Asia. Questa si sarebbe infatti rifiutata di emettere ai turisti una turista in yen per un acquisto svolto a bordo.