L'allarme di Berlusconi: si accorge del pericolo di deriva autoritaria

8 Febbraio 2015
Igor Carta
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“Berlusconi tuona contro il PD, c’é il rischio della deriva autoritaria del Paese, colpa dei soliti comunisti?”

Così si rivolse ad una giornalista

Così si rivolse ad una giornalista

Decisamente non c’è nulla da fare, quando Berlusconi parla fa discutere, nel bene e nel male che sia e ormai, lo dimostra la reazione di Rosy Bindi alle ennesime attenzioni dell’ex cavaliere, sembra che ormai ciò sia una abitudine consolidata; e solo sussurrare il solito “in un altro paese cosa sarebbe successo”, è normale, per nulla stucchevole, essere apostrofati con un “embé” d’italica ordinanza o con una allargata di braccia della serie “cosa vuoi che sia”.

Ma se in occasione dell’insediamento del neopresidente Sergio Mattarella al Quirinale fu complice qualche bicchiere di spumante per lasciarsi andare a barzellette sull’onorata società, leggasi parlare di funi in casa dell’impiccato, nell’ultimo proclama etichettato come la pietra tombale sul patto del Nazareno, sembrerebbe che lo spumante non abbia colpe.

Parlando dell’accordo violato dal Partito Democratico, il patron di Mediaset ha messo in guardia gli italiani con le seguenti parole“avvertiamo il rischio che vengano meno le condizioni indispensabili per una vera democrazia e che ci si possa avviare verso una deriva autoritaria”.

Passi che l’Italia, dati alla mano, nel 2014 è al quarantanovesimo posto per la libertà di stampa, che invece la vide, negli anni del Caimano, cadere in basso come non mai, nel 2009 ad esempio Freedom House denunciò il problema con dovizia di particolari. Significativo poi che Reporter senza Frontiere abbia così intitolato un rapporto del 2013: “Brasile, il paese dei 30 Berlusconi”.

Parole tali pronunciate da un soggetto simile è come sentire Winston Churchill mettere in guardia sui rischi del fumo, furono in tanti in passato a chiedersi cosa avrebbe significato la presa del potere da parte di chi deteneva nelle proprie mani un simile potere mediatico e tutti, stampa straniera in primis, vennero accusati di sabotaggio e propaganda filocomunista; altri fior di professionisti che garantivano ottimi ascolti ed introiti a iosa vennero messi alla porta da un giorno all’altro con modalità che in tanti e forse troppi hanno dimenticato.

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Indro Montanelli disse tanti anni fa “Berlusconi è il macigno che blocca la politica italiana”, sarà il fatalismo ma sembra che sia cambiato poco, anzi nulla.

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