Gli sciacalli sul corpo di Mango

8 Dicembre 2014
Maria Melania Barone
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di Maria Melania Barone

mango mortoPOLICORO – E’ morto. Anche lui. Un’altra stella che cade. Ma Mango, cantante lucano di 60 anni, è caduto proprio nel modo più singolare: cantando il suo miglior successo: “Oro” per giunta nella sua Basilicata. Mango era nato il 6 novembre di 60 anni fa e aveva alle spalle una carriera di grandi successi: Oro è indubbiamente una delle canzoni che lo ha portato oltreoceano a cui si sommano anche “Mediterraneo”, brano dedicato alla sua terra. Oltre alle indubbie doti artistiche che hanno caratterizzato la sua produzione musicale davvero unica grazie alla mescolanza di rock, soul, pop e world music Mango era noto per la sua voce inconfondibile, cristallina e pulita. Un timbro vocale assolutamente unico. E’ parso a tutti incredibile dunque che questo grande artista sia morto a Policoro in provincia di Matera, nella sua Basilicata, proprio mentre cantava il suo più grande successo. Dopo la prima parte del brano, il cantante si è fermato e ha detto: “Scusate”. Gli spettatori hanno continuato a cantare anche quando lui, stava visibilmente perdendo conoscenza. Uno dei presenti ha addirittura commentato: “La morte in diretta”. Ed effettivamente era così, Mango si è accasciato in quell’istante tra le grida del pubblico.

LA POLEMICA – Il video è stato pubblicato da un ragazzo su youtube da cui è stato subito rimosso e ripubblicato, con tanto di logo. Purtroppo è impossibile trovare il video altrove e questo ci ha fatto pensare che si tratti di un accordo sui contenuti anche se non ne abbiamo la certezza. Ben due quotidiani pubblicano il video in cui Mango canta Oro e poi si scusa e si accascia. Su youtube invece è stato trovato soltanto il video in cui vengono mostrate le immagini che mostrano i momenti che seguono il malore del cantautore. Lui che chiede scusate, si accascia e la gente urla. Da ciò è nata una polemica tra giornalisti: c’è chi giustamente si chiede “che senso ha pubblicare un video del genere?”. 

E’ dunque giusto rimuovere un video che mostra immagini forti? Questa è una delle discussioni ancora aperte. C’è chi ha sollevato la stessa polemica anche per le decapitazioni dell’Isis, ma quelle erano appunto decapitazioni. Anche per i video dell’Isis ci siamo chiesti: perchè vietare a livello internazionale la pubblicazione di questi video che, come dicono gli organi d’informazione, sono una minaccia per tutto l’occidente? Basta scrivere: “Immagini che possono urtare la vostra sensibilità“, avvisando quindi il lettore che i contenuti che stanno per seguire sono effettivamente troppo forti. Tutto secondo le regole. Perchè dunque far sparire i video dell’Isis? Eppure è successo. In molti avrebbero voluto avere, per esempio, la versione integrale della prima decapitazione per verificare se le accuse mosse dalla Russia fossero vere o false. Purtroppo però, l’unica versione integrale fornita dallo studio professionale di Media dell’Isis non mostra l’atto della decapitazione.

C’E’ CHI SE LI COMPRA – Noi invece ci chiediamo che senso ha polemizzare sulla pubblicazione del video di cronaca, quando esist, il diritto di cronaca. Piuttosto che senso ha, semmai, mettere un logo a questo video e, cosa ancor più grave,far sparire su youtube la prima parte del video, mentre è rimasta una seconda parte, quella che segue al malore del cantante?. Una di queste testate, proprio dopo le 14, ha tagliato il video rimuovendo gli ultimi istanti di vita di Mango e le grida del pubblico.

Eh sì. Perchè il video non è semplicemente stato pubblicato sui maggiori quotidiani nazionali. La parte che precede il malore è stata proprio rimossa da youtube ed è stata ricaricata sulle maggiori testate con tanto di logo. Sarà stata acquisita da un’agenzia di stampa che ha poi venduto il contenuti a chi poteva permetterselo? Che senso ha mercanteggiare sulla morte degli altri? 

DOVE STAVA IL DEFIBRILLATORE? In ogni caso, la morte di Mango va a sommarsi a quella di Morosini, calciatore del Livorno morto in campo nel 2012. All’epoca si accese una polemica un pò più utile e cioè quella sui defibrillatori. Perchè i defibrillatori scarseggiano nei luoghi pubblici? Non solo ai concerti, ma anche nei campi da calcio? Nel caso di Mango è ancora più grave perchè, va detto, è mancato proprio il primo soccorso che, in caso d’infarto, deve essere immediato. Dopo 4 minuti infatti già c’è il rischio di danni cerebrali. Volendo evitare di osservare la mercificazione che è derivata da questo video (quello si che è sciacallaggio), è stato sicuramente molto utile distribuirlo al grande pubblico, così tutti hanno potuto vedere che razza di paese è il nostro: mentre Mango si accascia c’è uno spettatore che commenta dicendo “la morte in diretta”, poi una ragazza gli dice: “Dai, ma vai tu che sei un’infermiere!” e lui: “Ma ci sono gli infermieri”. Ah si? E dove stavano? Almeno nella parte di video che è stata pubblicata non c’è nessun infermiere che presti un primo soccorso o faccia, almeno un massaggio cardiaco. Ci sono voluti altri minuti per caricarlo in ambulanza e, in casi come questi, sono davvero troppi.

Ecco, queste sono polemiche utili da fare, non quelle sul diritto di cronaca (purchè non sfoci nello sciacallaggio). Noi siamo giornalisti, non puritani. La notizia è la notizia, va data così com’è, cruda e diretta, più completa possibile. Anche quando a morire è una grande stella, che ha fatto il suo ultimo concerto nella sua amatissima Matera. Una città che, come ricorda proprio Pino Mango prima di esibirsi, è stato il primo centro urbano al mondo. E’ li che è morto il maestro Mango, nell’ombelico del mondo.

ATTENZIONE , IMMAGINI CHE POSSONO URTARE LA VOSTRA SENSIBILITA’

https://www.youtube.com/watch?v=y_bBOplZ9mM

 

https://www.youtube.com/watch?v=exklaH9Rod0

https://www.youtube.com/watch?v=dvXuPb6Okas

L'AUTORE
Giornalista pubblicista nasce a nel cuore di Napoli ma vive in molte città italiane, dopo aver compiuto studi umanistici si interessa al mondo editoriale con particolare attenzione alla politica, ambiente e geopolitica.
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