Adolescenti attaccati alla tetta…orrore!!

4 Novembre 2014
Aurora Scudieri
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allattare grandeQuando tuo figlio si avvicina all’anno e le tue tette sono ancora il suo antistress preferito, il suo cuscino prediletto, il suo punto di riferimento, il suo mondo…arriva dentro te, come una secchiata di acqua fredda, una domanda che ti tormenta “Quando staccarlo?”. In realtà la domanda migliore da farsi sarebbe “come staccarlo?”. Se tuo figlio, infatti, è “tetta dipendente” non basterà decidere di farlo, ma ci vorrà un lungo percorso, come per gli alcolizzati, i drogati o i malati del gioco, per aiutarlo a capire che esiste un mondo oltre i tuoi capezzoli, che il latte nel biberon o nella tazza è altrettanto buono e dissetante, che, quando durante gli esami di maturità avrà un languorino, tu non potrai essere lì per dargli la tetta!

Ho sempre odiato quei bimbi grandi che ancora si attaccano al seno. Li vedi lì, alti quasi come la loro mamma, che afferrano il seno e se lo mettono in bocca, davanti ai loro amichetti che invece sorseggiano un succo di frutta o una bibita gassata da una lattina. Ho sempre dato la colpa alle madri, erano loro, infatti, a doversi imporre per togliere la tetta al proprio figlio quasi adolescente.

Allattare è una benedizione per mille motivi: ti permette di risparmiare sul costo del latte, fornisce a tuo figlio il nutrimento e gli anticorpi che il latte artificiale non gli dà, è comodo e accessibile ovunque. Ma molti bambini ne diventano dipendenti e non lo vivono più come nutrimento ma come consolazione, conforto, legame con la mamma. A quel punto, quando tuo figlio supera l’anno, deve essere pian piano accompagnato verso l’abbandono del seno.
E’ un po’ come togliere la bottiglia di whisky ad un alcolizzato e metterlo in uno di quei centri per uscire dalle dipendenze. Tutti in cerchio questi bimbi minuscoli si confessano: “Ciao, sono Riccardino e da 3 ore non prendo la tetta!” “Ohh, bravo” “Ohh, 3 ore!!” esclamano gli altri.
Io sto attraversando questa fase con mio figlio. Quando ho iniziato lo svezzamento e ho constatato che cresceva bene o portato le poppate solo alla notte, ma, dato che lui si sveglia 20 volte a notte, il latte non è diminuito, anzi!

Ho così scelto di sostituire la prima poppata della sera con la tisana. Lui incredibilmente l’ha accettata, ma se i primi giorni prendeva solo quello successivamente, una volta conclusa la tisana, si aggrappava al seno con determinazione pretendendolo.
Ho provato a non attaccarlo ad ogni risveglio notturno, anche perché in molto mi hanno suggerito di farlo proprio per fargli passare il vizio dei risvegli dettati dalla sete. Ma nulla, lui si svegliava, in panico, e mi obbligava a passare la notte in bianco con il rimorso di non avergli dato subito quello che voleva. La sua capacità di capire quando il latte sta calando è altissima, in quelle notti lui si sveglia il doppio delle altre per ciucciare e quindi riprodurre latte e io mi ritrovo con il seno nuovamente carico.

Ci vorrebbe un manuale che, oltre a spiegarti come attaccarlo all’inizio, ti insegni anche come staccarlo alla fine, quando decidi che è pronto per essere un poco più autonomo da te e soprattutto dalla tua tetta che vorrebbe tanto tornare a nascondersi, con pudore, dentro al tuo reggiseno.

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