MITOLOGIA GRECA: ANTEROS
Anteros è un sostantivo del greco antico che vuol dire “amore reciproco”. È anche, però, un nome proprio, nome proprio di divinità.
Si narra che Afrodite era stanca del fatto che suo figlio Eros fosse sempre e perennemente un bambino. Quando sarebbe cresciuto, il frugoletto? Al di là delle sembianze da bimbo, Eros aveva proprio tutti gli atteggiamenti, belli e meno belli, dell’infanzia. Le coccole, la spensieratezza e la dolcezza di Eros andavano di pari passo con le intemperanze, i capricci, gli spropositi e l’assoluta irrazionalità.
Fu la saggia Temi, una zia di Zeus, a dare la dritta giusta: Eros sarebbe diventato grande solo con la nascita di un fratellino. Si sarebbe responsabilizzato, insomma. Afrodite non perse tempo, chiamò Ares e i due si misero subito all’opera: serviva un fratellino per Eros e al più presto.
Così nacque il piccolo Anteros, per la gioia di mamma e papà e l’equilibrio dello scavezzacollo primogenito.
Temi aveva avuto ragione: quando Eros si accompagnava al fratello Anteros, diventava docile e responsabile. Mamma Afrodite poteva dirsi soddisfatta.
Ma la serenità durò poco. Appena Anteros si allontanava dal fratello, quest’ultimo tornava bambino e ricominciava con le sue marachelle. Perché Eros fosse adulto e si comportasse da tale, era importante la vicinanza di Anteros. E così sarebbe stato per sempre.
La povera Afrodite dovette rassegnarsi all’idea che il suo primogenito non sarebbe cambiato mai.
La metafora di questo mito punta ad evidenziare che l’amore non ha un solo aspetto, ma molteplici. Eros è l’amore passionale, incondizionato, irrazionale e, quindi, capriccioso e volubile. È l’amore del colpo di fulmine, quello che infiamma l’animo a prescindere da ogni ragionamento logico. Quest’amore, bellissimo e dolcissimo come un bambino, è ingovernabile come un bambino pestifero, appunto. E sappiamo tutti quanto i piccoli sappiano essere, nella loro innocenza, crudeli ed egoisti. Solo con la presenza di Anteros, l’amore reciproco, Eros diventa adulto e serio, capace di badare a se stesso e a ciò che la sua magia ha creato.
Quindi, a buon diritto, per molti Anteros protegge gli amori infelici, fra cui quelli omosessuali se osteggiati, proprio perché il suo ruolo di stabilizzatore dell’umore dell’intemperante fratello lo porta a prendersi cura di chi vede infrangere i propri sogni di felicità.
Un’ulteriore evoluzione di Anteros prevede che questi possa vendicare gli amori delusi o traditi, proprio perché, tutelando gli amori corrisposti, non può certo sopportare le lacrime dei cuori spezzati.
Chi non è in grado di sopportare le regole di Anteros, allora, si accontenti di danzare con Eros quando è da solo, ché l’amore -quello vero- è roba per grandi, non per bambini.