Matteo Renzi commenta la sentenza che assolve Berlusconi

20 Luglio 2014
Redazione YOUng
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Matteo Renzi, attuale presidente del Consiglio, ha deciso di commentare, direttamente dal Mozambico, la sentenza che ha assolto Silvio Berlusconi per il caso Ruby: “Abbiamo fatto con Forza Italia un accordo istituzionale perchè in un Paese civile è meglio se si va avanti insieme. Con Forza Italia, saremmo andati avanti lo stesso anche se Berlusconi fosse state condannato. Non ho mai commentato una sentenza nè inizierò a farlò oggi. Rispetto i lavoro dei magistrati“.

Ed ancora: “Con Forza Italia che rappresenta milioni di voti non c’è un accordo di governo ma istituzionale perché in un Paese civile le regole si fanno insieme. Dal punto di vista istituzionale mantenevo la parola anche se Berlusconi fosse stato condannato“.

Il premier ha aggiunto con riferimento al Movimento 5 Stelle: “Dall’estero sono abbastanza colpito dai tentativi politici di Beppe Grillo. Ogni giorno c’è una novità: ha un modo di procedere che ricorda le correnti politiche della Prima Repubblica con la differenza che non ha i voti“.

Anche il senatore Donato Bruno ha espresso il suo pensiero: “Le riforme non diventano più facili dopo la sentenza di assoluzione nei confronti di Silvio Berlusconi. E’ un percorso inevitabile, che sarebbe andato avanti comunque, visto che Berlusconi ha sempre tenuto fede al patto, anche a costo di suscitare mal di pancia all’interno del partito“.

Infine, Giovanni Toti, consigliere politico del Cavaliere, ha dichiarato: “Oggi quelle riforme che servono al Paese, e che da vent’anni chiediamo di fare, le facciamo in un clima più sereno e con cuore più leggero. Oggi per la prima volta c’è una disponibilità nuova sulle riforme che non possiamo non cogliere. Lavoreremo con tutte le forze politiche che ci stanno, per fare quelle riforme che Berlusconi cerca di fare da vent’anni con l’opposizione di tutti“.

Antonino Di Matteo, intervenuto in via d’Amelio per il 22° anniversario della strage in cui fu ucciso Paolo Borsellino, ha dichiarato a proposito dei rapporti tra Renzi e Berlusconi: “Il Pd discute le riforme con un partito fondato da un colluso con Cosa nostra. In una sentenza definitiva della Corte di Cassazione è accertato che un partito politico, divenuto forza di governo nel 1994, ha poco prima annoverato tra i suoi ideatori e fondatori un soggetto da molto tempo colluso con gli esponenti di vertice di Cosa Nostra e che da molti anni fungeva da intermediario consapevole dei loro rapporti con l’imprenditore milanese che di quel partito politico divenne, fin da subito, esponente apicale. Oggi questo esponente politico (dopo essere stato a sua volta definitivamente condannato per altri gravi reati), discute con il Presidente del Consiglio in carica di riformare la legge elettorale e quella costituzione alla quale Paolo Borsellino aveva giurato quella fedeltà che ha osservato fino all’ultimo suo respiro“.

L'AUTORE
La redazione di YOUng
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