Il conte Dracula è sepolto a Napoli – Foto
“Benvenuto nella mia casa! Entrate libero e franco. Andatevene poi sano e salvo, e lasciate alcunché della felicità che arrecate”. Accoglie così il conte Dracula nell’immaginario di Bram Stoker, il giovane Jonathan Harker che si reca nel suo tetro castello in Transilvania. Chissà che cosa direbbe oggi il conte vampiro se fosse raggiunto dalla notizia che le sue spoglie non si trovano nella sua fredda Valacchia ma nella ben più calda e allegra Napoli. No, non è l’ultima trovata del programma “Mistero” di Italia Uno, né la trama di un telefilm genere “American Horror Story” ma la realtà.
NON E’ UNO SCHERZO – A sostenerlo non sono dei fan del cainita più famoso della storia ma dei studiosi dell’Università di Tallin, in Estonia, i quali hanno raccolto numerosi dati a suffragio della propria tesi e ora hanno avviato una campagna di ricerche nel capoluogo partenopeo, come riporta il quotidiano “Il Mattino” di Napoli. I ricercatori sono riusciti addirittura ad individuare il luogo dove si trova la tomba di Dracula, al secolo Vlad III di Valacchia, detto anche Vlad Tepes, ovvero “l’impalatore”, che sarebbe nelchiostro della chiesa di Santa Maria la Nova, nel cuore del centro antico di Napoli. “I segni ci sono tutti” affermano gli studiosi davanti al bassorilievo che orna la lastra di marmo posta a protezione degli ipotetici resti del Conte, che loro avevano già visionato e analizzato grazie a una riproduzione fotografica.
LA STORIA – Che si tratti di una leggenda metropolitana o meno, per capire meglio i perché della questione bisogna fare un piccolo passo indietro e ascoltare l’affascinante ricostruzione fatta dagli studiosi. Nel 1476, il conte Vlad Tepes Dracula, appartenente all’ordine del Dragone, proprio come il re di Napoli Ferrante d’Aragona, scompare durante una battaglia contro i turchi e viene dato per morto. Una delle sue figlie, Maria, all’età di sette anni viene adottata da una donna napoletana e condotta a Napoli. Divenuta adulta, Maria viene data in moglie a un nobile napoletano della famiglia Ferrillo; al momento delle nozze, vengono regalati loro i territori di Acerenza, in Basilicata, seppure rimangano sempre legati al capoluogo partenopeo, dove poi saranno anche seppelliti. La storia della figlia napoletana di Dracula era cosa già nota, di cui si è parlato approfonditamente durante gli scorsi anni, mentre questa giunge del tutto inaspettata e quasi romanzesca.
LA FIGLIA NAPOLETANA – La chiave di svolta è arrivata negli ultimi mesi, quasi casualmente, quando una studentessa napoletana, Erika Stella, al lavoro sulla propria tesi di laurea, trovandosi a Santa Maria La Nova, trovando strano il bassorilievo di una lapide lo fotografò e decise di approfondire la questione, coinvolgendo vari studiosi, tra cui quelli dell’Università di Tallin. Per i ricercatori estoni, già da tempo al lavoro sulla vicenda di Dracula, la foto è stata come il pezzo mancante di un puzzle, grazie al quale sono riusciti a trovare nuovi fondamenti a sostegno delle proprie ipotesi. Dracula potrebbe essere sepolto a Napoli perché, una volta fatto prigioniero dai turchi, tempo dopo sarebbe stato riscattato dalla figlia, che l’avrebbe quindi portato a Napoli e fatto seppellire in città.
IL MISTERO DELLA LAPIDE – Il marmo custodito a Santa Maria La Nova, che in realtà appartiene alla tomba di Ferrillo, marito di Maria, ha dei riferimenti poco attinenti con la figura del nobile napoletano. Sulla lastra si vede infatti un drago, che richiamerebbe dunque l’ordine del Dragone di cui faceva parete Dracula, inoltre sono anche presenti due sfingi contrapposte, inusuali per una tomba europea, che rappresentano il nome della città di Tebe, che gli egiziani chiamavano Tepes, proprio come il nome del Conte. Certo, si tratta solo di un’ipotesi, anche se i ricercatori hanno chiesto all’ente museale di Santa Maria La Nova di poter avviare degli studi in loco in modo da avere maggiori certezze. Che la storia sia vera o meno, è sicuramente piacevolmente sinistro pensare che i resti del mitico principe delle tenebre si trovino proprio in Italia.