India, fratelli siamesi trattati come divinità "non vogliamo separarci" – FOTO

11 Aprile 2014
Aurora Scudieri
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gemelli

La natura è crudele, ma l’uomo è strano. Così due fratelli siamesi di 12 anni hanno deciso, nonostante il suggerimento dei loro medici, di non separarsi e di restare uniti. Come racconta il quotidiano inglese Daily Mail, Shivanath e Shivram Sahu nati attaccati dal torace, condividono le due gambe e le quattro braccia ma hanno due teste, trascorrono la loro esistenza, naturalmente, in totale simbiosi, tanto da temere una separazione. gemelli 2 Si lavano, si vestono e si nutrono in totale autonomia, si muovono con un triciclo dove, mentre un gemello pedala, l’altro guida il manubrio e frena, e sanno anche giocare a cricket, sfruttando la speciale ‘camminata a sei arti’.

“Non vogliamo separarci mai – spiega ShivramVogliamo restare così anche quando saremo anziani. Vogliamo vivere come siamo”. Così i due fratelli siamesi sognano una vita lunga e insieme, forse per timore di non riuscire ad esistere l’uno senza l’altro. Oltre agli arti avrebbero in comune anche lo stomaco, mentre cuore, polmoni e cervello sarebbero indipendenti.

gemelli 3In India, il loro luogo di nascita e dove i fratelli vivono, molti abitanti li considerano come una incarnazione divina. A scuola vengono considerati studenti modello e hanno molti amici ma, dietro l’apparente normalità, ci sono molti problemi e molte cose che i due non possono fare, come rivela il padre Raj Kumar, 45 anni “per molti saranno anche divertenti, e solo noi sappiamo quanto siano grandi le difficoltà che incontrano. Se piove, ad esempio, hanno problemi a muoversi. E insieme stanno benissimo, vanno molto d’accordo” ma sulla separazione anche il padre concorda “Non è una questione di soldi, Dio li ha creati così ed è così che devono vivere. Resteranno così, non voglio nient’altro. E un’operazione del genere potrebbe essere dannosa per Shivanath, il più debole dei due, e mentre Shivram potrà condurre una vita normale, lui dovrà fare a meno delle gambe e necessiterà di cure continue”.

 

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