Il sincretismo religioso: tra Santeria cubana e Voodoo

13 Marzo 2014
Veronica Valli
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Santa Marta Dominadora nella Santeria cubana

Santa Marta Dominadora nella Santeria cubana

Oh S. Marta Vergine Dominatrice del serpente,
Voi che salvaste un bimbo da morte sicura tra le spira di un serpente, liberatemi da ogni male e castigate chi vuole danneggiarmi lasciando che il serpente che vi avvolge lo domini e si attorcigli intorno alla sua anima finché non si pente e viene a chiedermi perdono in ginocchio.”

Apparentemente, questa potrebbe sembrare l’inizio di una normale preghiera della tradizione cattolica, di quelle che si fanno per chiedere l’intercessione di qualche Santo presso Dio. Ma leggendo con più attenzione, analizzando il contenuto e la formula con cui è espressa, è lapalissiano che si tratta di qualcosa di molto diverso, che poco ha a che fare con la Chiesa. Quale santo farebbe in modo che l’anima di una persona venga costretta a “chiedere perdono in ginocchio” a qualcuno, tenendo presente che il libero arbitrio è alla base della confessione cattolica? Naturalmente nessuno. Eppure, in questa orazione viene invocata Santa Marta di Betania, celebre figura biblica nonché appunto santa cristiana. La realtà è che si tratta sempre di una preghiera ma della tradizione della Santeria, ovvero la religione politeista praticata in Sud America, frutto del sincretismo tra cattolicesimo e yoruba, culto praticato dagli schiavi africani e dai loro discendenti.

COMMISTIONE DI GENERI – Partendo dal concetto di sincretismo, appare chiaro il perché in questa religione ci siano numerosi rimandi al cattolicesimo, seppure con importanti differenze. L’origine della Santeria risale al periodo della colonizzazione spagnola a Cuba e nell’America Latina; il termine fu coniato come dispregiativo dai conquistadores, che criticavano l’eccessivo attaccamento ai santi dei loro schiavi che in questo modo sembravano non comprendere la centralità di Dio nel cattolicesimo. In realtà gli schiavi avevano dovuto sviluppare questo credo particolare per continuare a praticare la loro religione animista senza incorrere nelle ire dei padroni; così avevano ingegnosamente mascherato dietro l’iconografia cattolica i loro Dei. Infatti, se nella tradizione della Chiesa si prega un santo affinché faccia da mediatore presso Dio, l’unico a poter concedere la grazia, nella Santeria questo potere, spesso anche coercitivo, è nelle mani degli stessi santi. La matrice afroamericana della Santeria fa sì che abbia diversi punti in comune con il Voodoo (in particolar modo quello haitiano), il Candomblé e la Macumba brasiliani. In particolare, hanno tutte uno spiccato carattere esoterico, che si esplica in una certa ritualità che si accompagna alle preghiere per invogliare i santi a concedere il proprio aiuto. Rispetto a questo, da menzionare è anche l’Hoodoo, una forma di magia popolare ancora una volta di origine afroamericana, particolarmente vicina all’Antico Testamento, anch’essa molto praticata nel Sud degli Stati Uniti e il culto messicano della Santa Muerte, che pare sia addirittura precolombiano.

LA FORTUNA – La Santeria ma anche l’Hoodoo hanno riscosso nel tempo un certo successo, valicando anche i confini sudamericani. Molte persone appassionate di esoterismo si sono infatti lasciate affascinare dai riti proposti da questo credo e da questa magia, fondamentalmente perché si propongono di migliorare i diversi aspetti della vita. Chi pratica la santeria ci tiene a precisare che si tratta di magia “bianca” e non nera, come accade nel Voodoo, riti dunque propiziatori e non negativi. Celebri sono i legamenti d’amore, grazie a cui si può letteralmente legare a sé la persona amata, quelli per far tornare un fidanzato o un marito o per avere fortuna. Alcuni sono anche piuttosto cruenti, come ad esempio quello della Santa Muerte che una volta invocata per redimere un marito fedifrago, se lo vede incedere ancora nel tradimento è capace anche di portarlo alla morte. Cercando su internet è possibile trovare numerose preghiere e altrettanti riti per ottenere ciò che si desidera, basta impiegare i materiali giusti, che vanno dalle candele al sangue mestruale (!) ma anche impegnarsi a omaggiare i santi con ciò che desiderano, sia che si tratti di cibo ma anche di benevolenza verso il prossimo.

I SANTI – Nelle diverse preghiere, compaiono appunto i nomi dei santi della tradizione cattolica, pur tuttavia avendo “poteri” molto diversi, anche perché, siccome si tratta di una religione sincretica, essi assumono anche i tratti di quelle di altri culti afroamericani. La Santeria ha poi una serie di divinità principali che sono state anche identificate con figure cattoliche, come ad esempio Yemayà, la madre della vita, che corrisponderebbe alla Madonna, Elegguà, protettore dei viaggiatori, a Sant’Antonio da Padova, Babalù Aye, santo che protegge dalle malattie veneree è identificato con San Lazzaro o Oggùn, dio del ferro in cui si ravvisa San Pietro. La stessa cosa accade anche con i Loa, gli spiriti del Voodoo haitiano, come Papa Legba, che media tra l’uomo e il dio supremo ed è anche identificato con Sant’Antonio o Maman Brigitte, accomunata a Santa Brigida.

LE MALEDIZIONI E LA MAGIA NERA – Se la magia praticata nella Santeria è prettamente bianca, non si può dire lo stesso del Voodoo e dell’Hoodoo. Tutti almeno una volta nella vita hanno sentito parlare delle bamboline Voodoo, costruite per arrecare danno a una precisa persona ma esistono numerosi altri riti e maledizioni da utilizzare per il medesimo scopo. Nell’Hoodoo, ad esempio, esiste il rito del limone, in base al quale si devono infilare nel frutto una serie di chiodi invocando di volta in volta gli spiriti maligni per portare nella vita del malcapitato dolore e sofferenza. Chi crede però che la maledizione e il desiderio di vendetta siano qualcosa che non deriva dal cristianesimo si sbaglia; nella Bibbia sono presenti numerose maledizioni, basti pensare a quella di Dio al serpente o all’iniquità dei padri punita fino alla quarta generazione. Per non menzionare la crudele maledizione rivolta al filosofo Baruch Spinoza nella metà del Seicento, che addirittura vietava ai suoi concittadini di avvicinarsi a lui. Non sembra strano, quindi, che nell’Hoodoo che ha la Bibbia come caposaldo, ritornino certi sentimenti. Si potrebbe obiettare che questi moti d’odio si perdono nel Nuovo Testamento, dove viene chiaramente espresso il fatto che Gesù venga per scrivere un nuovo libro, per portare amore e perdono, il che è indubbiamente vero. Eppure la Chiesa non è esente dalle maledizioni, in particolare nell’oscuro periodo del Medioevo. Un esempio è la terribile maledizione del vescovo di Rochester Ernulphus, ricordata anche nel “Textus Rostensis”, utilizzata per “scomunicare” e addirittura “dichiarare anatema” chi s’era macchiato d’una grave colpa. Come a dire, il perdono è per una buona parte di persone ma non per tutti.

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