Lo "spartito del diavolo" che evoca il demonio nell'Abbazia di Lucedio

10 Marzo 2014
Maria Melania Barone
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A Trino, in provincia di Vercelli esiste un luogo intriso profondamente di esoterismo e contornato da leggende nere: è l’abbazia di Lucedio. In quest’abbazia nata nel XII sec. dopo cristo è stato conservato uno spartito scritto in epoca medievale. Suonandolo da destra a sinistra il demonio che alberga quei luoghi si manifesterebbe in tutta la sua potenza.

Lo spartito del diavoloLA FONDAZIONE – Esoterismo, leggende e satanismo, ma dove finisce la realtà e comincia la fantasia? Per quanto il mito è intriso di storia? Per scoprirlo bisogna sondare l’origine di questo luogo religioso costruito sulle paludi malsane di Trino, nel vercellese. Anticamente fu Ranieri, Marchese del Monferrato a decidere di bonificare l’area, riqualificarla praticamente a costo zero. Per farlò si rivolse ai monaci dicendo loro che avrebbero potuto occuparsi dello spirito della popolazione e della salute delle terre che bisognava arare e riqualificare. Il terreno ricco di acqua fu quindi adibito alla coltura del riso che, in quelle zone fu usato come valido sostituto della farina. Correva l’anno 1123.

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LA LEGGENDA DEL DEMONE – Ma come si è arrivati a passare da un periodo di prosperità ad un periodo di brutture, di buio e di terrore? La leggenda si basa su un episodio che sarebbe realmente avvenuto nel 1684 in un cimitero che si trova sulla strada che porta alla cascina di Darola ricavata da un’antica fortificazione, vicino all’abbazia in cui avvenivano dei rituali di magia nera. Alcuni membri di una setta si son recati in questo cimitero durante una ricorrenza legata ad uno dei sabba pagani e qui hanno evocato un demone. Questi sarebbe comparso e avrebbe preso immediatamente il controllo della situazione. I membri della setta rimasero uccisi e il demone sarebbe stato attirato dal monastero di Trino e dall’abbazia di Lucedio. Le donne sarebbero state irretite dal demonio, mentre gli abati si sarebbero piegati al suo potere malvagio. Si racconta che in questa antica costruzione esistesse un crocifisso dinanzi al quale gli abati sentenziavano sulla colpevolezza delle persone sottoposte a processo. La testa di questo Gesù Crocifisso aveva uno snodo all’altezza del collo. Un monaco quindi muoveva il capo della statua attraverso il muro e l’abate faceva degli imputati ciò che voleva. Nel principato di Lucedio da quel momento sarebbero stati praticati da religiosi e laici numerose pratiche esoteriche e criminali tra cui satanismo, pedofilia, pratiche orgiastiche (usate soprattutto nella cultura satanica), torture, omicidi. Il tutto terminò quando nel 1784, papa Pio VI inviò un messo pontificio nell’abbazia. Questi appena arrivato cominciò una vera e propria battaglia esoterica contro il demone riuscendo a chiuderlo all’interno delle cripte sotterranee che vennero sigillate. Il papa allora secolarizzò l’abbazia, obbligando i monaci a disperdersi e ordinando la confisca dei beni che vennero amministrati dall’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. L’esorcista aveva pensato proprio a tutto e, per tenere intrappolato nei secoli il demone, avrebbe disposto i corpi degli abati morti in precedenza a forma di cerchio su dei sigilli. Gli abati, dall’aldilà avrebbero quindi vegliato sull’abbazia tenendo il demone intrappolato in quelle antichissime mura.

LO SPARTITO DEL DIAVOLO – A quest’epoca risalirebbe “lo spartito del Diavolo”. Quello spartito diventato ormai famoso perchè è in grado di evocare il demonio se suonato da destra a sinistra. Ad esaminarlo è stata la dott.ssa Paola Briccarello, esperta di musica classica ed antica. Lo spartito sarebbe stato scritto cercando di trasferire in musica, attraverso una corrispondenza numerica tra note e lettere le parole Dio, Fede, Abbazia. Se suonato da destra a sinistra questo spartito evocherebbe il demonio. Ma chi fu a scriverlo? In molti pensano che si tratti dello stesso messo pontificio che aveva compiuto l’esorcismo, ma questo non ci è dato saperlo anche perchè non si conosce nemmeno l’esistenza reale e fisica dello spartito. Se suonato da sinistra a destra questa musica aiuterebbe il demone a rimanere rinchiuso in quella cripta, ma se suonato al contrario lo libererebbe con tutte le conseguenze nefaste che potrebbero accadere.

Nessuno ha mai alzato la botola per vedere cosa ci fosse all’interno eppure le leggende hanno cominciato a circolare finchè fu identificato nel 2000 dal presidente dell’associazione speleo archeologica Teses,  Luigi Bavagnoli, all’interno della Chiesa di Santa Maria delle Vigne.

LA COLONNA CHE PIANGE – Vicino al crocifisso, all’interno della Sala Capitolare, esiste anche una colonna intrisa d’acqua e con una chiara macchia di acqua in un punto preciso. Secondo una delle tante leggende questa colonna “piange”. In realtà si tratta di una roccia talmente porosa che permette la canalizzazione dell’acqua.

I MORTI VITTIME DEL DEMONE – Secondo la leggenda nessuno deve toccare l’abbazia e nessuno deve parlarne, ma in molti casi qualcuno ha sfudato queste esoteriche volontà. Durante gli anni ’60 un operaio morì in seguito ai lavori di restauro a seguito di un incidente nel cantiere. Prima che cominciassero i lavori la popolazione che abitava queste terre attorno a Vercelli, cercarono di istruire i proprietari della ditta e gli operai a lasciare l’abbazia così come l’avevano trovata. Senza ritoccarla in quanto l’abbazia e il demone che la abita voleva così. Se qualcuno avesse osato infrangere questa volontà ci sarebbe stata una vittima. E così fu.

Accadde qualcosa di simile anche nel 1949 quando una giovane ragazza morì nell’abbazia: era in cerca di intimità con un ragazzo e venne a contatto con della benzina, la ragazza prese fuoco e venne trovata carbonizzata. Chi aveva messo quella benzina sul posto?

Un bambino annegò in un pozzo proprio vicino all’abbazia, il nonno passeggiava con lui e non riuscì a salvarlo. Dopo le riprese di Fox Channel un uomo morì d’infarto proprio vicino all’abbazia.

Dunque tutte queste morti possono aver alimentato credenze popolari, ma anche interessi di gruppi satanici dediti al culto della magia nera che si son recati in quei luoghi per commettere atrocità e pratiche sconcertanti. Mail mistero dello spartito non smette di attirare curiosi. Di certo l’unico modo per scoprire se tutto ciò sia vero è trovare lo sparito fisico, ammesso che qualcuno abbia il coraggio di suonarlo nel verso sbagliato. Nel dubbio forse, è bene raccomandare a tutti di suonarlo nel verso giusto, da sinistra a destra. Non si sa mai…

L'AUTORE
Giornalista pubblicista nasce a nel cuore di Napoli ma vive in molte città italiane, dopo aver compiuto studi umanistici si interessa al mondo editoriale con particolare attenzione alla politica, ambiente e geopolitica.
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