Quando punti il dito contro qualcuno tre dita puntano verso di te

Quando punti il dito contro qualcuno osserva attentamente la tua mano: tre dita puntano verso di te – Antico proverbio indiano –

Sono arrabbiata. Davvero, davvero arrabbiata.

Arrabbiata per la guerra e il terrorismo, perché ho la tendenza a scatenarmi verbalmente e sono pienamente consapevole del fatto che la violenza psicologica ed emotiva può essere altrettanto dannosa quanto quella fisica. Sono arrabbiata per il veleno che non ho chiesto nel mio cibo, nell’acqua e nell’aria, perché continuo a mangiare schifezze e bere troppo caffè e alcool e perchè, nonostante tutti i buoni propositi, continuo a fumare.

Sono arrabbiata per il pregiudizio e odio che vedo a livello globale, perché continuamente mi imbatto in persone con le quali il genuino scambio d’amore diventa faticoso. Quando si parla di accettazione e attitudine positiva poi si sconfina in una missione impossibile. Sono arrabbiata per l’arroganza delle persone che non rispettano il mio punto di vista e non tengono in giusta considerazione le mie abilità, perchè anch’io sarei capace di dare ascolto al mio Ego e svalutare il beneficio che gli altri apportano alla mia vita e al mio lavoro.

Sono arrabbiata per le pressioni che subisco quotidianamente dalla società, per gli standard impossibili che impone – ho già i miei e quelli che attribuisco alle persone che amo con le quali sono sempre critica.
Sono arrabbiata per la forma di tirannia del controllo alla quale è sottoposto l’intero pianeta, perchè io stessa mi struggo della mania di controllo di tutto e tutti per poi realizzare che, alla fine, l’unica sulla quale ho un minimo di autorità è la mia persona e forse non ne ho ancora pienamente coscienza.
Non biasimo il mondo per il ritmo incessante del viaggio collettivo verso l’illuminazione e comprendo quanto quello stesso mondo sia lo specchio dei nostri dilemmi interiori.

Sono arrabbiata ma non posso continuare a puntare il dito perchè, mentre lo faccio, altre tre dita sono puntate verso di me. 

Post originale apparso su Elephant Journal