La rete: "Attenti al tonno pescato vicino Fukushima" (FOTO)
Consumatori mettono in allerta altri consumatori in rete sui prodotti pescati vicino fukushima. Stavolta sotto l’osservazione dei lettori c’è un tonno molto noto pescato nell’area 71 della Fao considerata oggi, zona contaminatissima dalle radiazioni prodotte dall’esplosione di due anni fa.
Questa è la foto pubblicata nel sito FAO.ORG che evidenzia la zona dell’area 71 presa in esame dai consumatori.
Sebbene la radiattività di Fukushima non è affatto circoscritta alla porzione di Oceano limitrofa alla terra ferma ma, come dimostrato da una foto di Google Earth che ha fatto il giro del mondo, questa radiattività si estende per migliaia e migliaia di km dalla zona del disastro, è doveroso precisare quanto scrive in merito ioleggoletichetta:
L’allarme è fuorviante e ingannevole perché vengono messe in relazione due zone diverse: la 61 che riguarda Oceano Pacifico del Nord Ovest, zona che comprende l’area del Giappone, dove non viene pescato il tonno qualità pinne gialle commercializzato e venduto in scatola in Italia, con la zona 71 antistante Filippine, Indonesia, Papua Nuova Guinea e Australia del Nord, questa si zona di pesca del tonno pinne gialle, ma distante migliaia di km di distanza dalla zona del disastro nucleare. Inoltre i tonni pinne gialle della zona 71 non sono più economici dei tonni pinne gialle pescati nelle zone ad esempio 51 e 57 dell’Oceano Indiano.
La zona FAO 71 (il cui confine a nord dista 4000 km da Fukushima e quello a Sud raggiunge l’Australia) fornisce una buona fetta del tonno a pinne gialle (oltre il 60%) mondiale. Il tonno proveniente dalla zona 71 non è affatto “più economico” di altri come invece si vuole far credere dai post allarmistici messi in giro. Il tonno a pinne gialle inscatolato e lavorato in larga prevalenza in Italia non è quindi presente nell’area 61 (quella che dall’artico arriva fino al Giappone) poiché predilige le acque calde tropicali che non sono tipiche dell’area antistante il Giappone. Quindi i post messi in rete allarmistici sono ingannevoli.
RADIOATTIVITA’ – Uno studio apparso sui “Proceedings of the National Academy of Sciences” a firma di Nicholas S. Fisher della Facoltà di scienze marine e atmosferiche della Stony Brook University, nello Stato di New York, ha calcolato le dosi a cui è stato esposto l’insieme della flora e della fauna del Pacifico, e le possibile conseguenze sanitarie per l’essere umano che si quantificano in un tumore fetale su 10 milioni di casi.
Come specifica il sito le scienze.it:
Un caso emblematico di come vengono diffuse le notizie a riguardo è stata la comunicazione della presenza di cesio-134 e cesio-137 in alcuni esemplari di tonno pinna blu del Pacifico (Thunnus orientalis) migrato dalle acque del Giappone a quelle della California. Si trattava in quel caso di una notizia ufficiale diffusa da autorità governative, che avevano sottolineato anche che i livelli di concentrazione dei due radionuclidi erano ben al di sotto di tutti i limiti di sicurezza stabiliti a livello nazionale in tutto il mondo. Nonostante ciò, la notizia di tonni contaminati con isotopi di cesio liberati dall’incidente alla centrale di Fukushima ha indotto uno stato di allarme rosso nei mezzi di comunicazione e nell’opinione pubblica.
Quindi ciò che bisogna precisare è che nell’area 71 che, ripetiamo, dista 4000 km da Fukushima, si pesca essenzialmente tonno rosso che oggi è una specie protetta. Mentre il tonno pinnegialle dell’area 61 ha invece una contaminazione non certa. Qualche idea possiamo farcela guardando la mappa di google earth e sovrapponendola alla mappa relativa alle zone fao.
Per avere una preparazione migliore sull’argomento è sempre bene conoscere le zone di cattura indicate sul sito della FAO:
ZONE DI CATTURA
Atlantico nord-occidentale Zona FAO n. 21
Atlantico nord-orientale Zona FAO n. 27
Mar Baltico Zona FAO n. 27.III.d
Atlantico centro-occidentale Zona FAO n. 31
Atlantico centro-orientale Zona FAO n. 34
Atlantico sud-occidentale Zona FAO n. 41
Atlantico sud-orientale Zona FAO n. 47
Mar Mediterraneo Zone FAO n. 37.1, 37,2 e 37,3
Mar Nero Zona FAO n. 37,4
Oceano Indiano Zone FAO n. 51 e 57
Oceano Pacifico Zone FAO n. 61, 67, 71, 77, 81 e 87
Atlantico Zone FAO n. 48, 58 e 88