Francia: allarme per la pillola anticoncezionale Diane
Allarme in Francia per una famosa pillola anticoncezionale, venduta anche in Italia. Entro tre mesi l’Agenzia nazionale della sicurezza dei farmaci, Ansm, sospenderà la vendita del farmaco Diane 35, perchè aumenterebbe il rischio di trombosi ed embolie polmonari.
Il farmaco è nato per il trattamento dell’acne, ma oramai da diversi anni è usato come contraccettivo femminile.
In Italia la pillola però resta in commercio. Solo in Francia sono circa 315mila le pazienti che usano questa pillola. L’agenzia del farmaco di Parigi ha annunciato una procedura per il bando europeo del farmaco.
La decisione della Ansm ha preso forma a seguito della morte sospetta di quattro donne che hanno assunto la pillola Diane. Ma in realtà le morti legate al farmaco e non ancora scoperte, potrebbero essere molte di più.
La pillola è stata messa in commercio nel 1987 dalla Bayer. “In 25 anni sarebbero 125 i casi di decesso per trombosi venosa causata dall’utilizzo della pillola o dei suoi generici. – spiega il direttore generale dell’Ansm Dominique Maraninchi – Nello specifico in quattro casi l’insorgere della trombosi parrebbe essere stata causata senza ombra di dubbio dalla pillola in questione” .
“La procedura di sospensione del farmaco – ha proseguito il direttore dell’Ansm – durerà tre mesi durante i quali le donne che assumono tale pillola non devono smettere di prenderla repentinamente. Sono piuttosto invitate a consultare i loro medici generici che comunque non potranno più prescrivere Diane 35. Tutti gli stock saranno infatti, ritirati dal commercio”.
Anche l’Italia cerca di attivarsi per il ritiro del farmaco. Giovanni D’Agata, fondatore dello “Sportello dei Diritti”, chiede all’Agenzia Italiana per il farmaco (AIFA) di bandirla subito anche perché in Italia la pillola in questione é disponibile previa prescrizione sotto i marchi di Diane 35, Minerva e nella versione non di marca sotto il nome di Ciproterone acetato / Etinilestradiolo ed invita tutte le donne che la prendono a ricorrere sempre alla supervisione di un medico in caso di utilizzo.
Intanto il colosso farmaceutico Bayer, che produce la pillola, si difende sottolineando come il rischio di trombi sanguigni legati alla sua assunzione è “conosciuto e chiaramente indicato nel foglietto illustrativo” e che il trattamento non doveva essere prescritto in casi diversi dall’acne e sempre “nel rispetto di eventuali controindicazioni”.