Vasco Rossi insultato da Pontifex: la mia risposta
Vasco Rossi è un uomo che non ha bisogno di “avvocati” quando si tratta di attacchi personali. Anzi, è risaputo che è meglio prenderlo per un braccio per evitare che si metta a parlare “anche troppo”. Stasera ho letto su FaceBook un link che mi ha mandato a una pagina di Pontifex in cui il signor Bruno Volpe ha scritto un articolo di attacco verso Vasco Rossi persona.
Quello che scriverò non è una difesa di Vasco Rossi, ma una risposta di commento allo scritto di Mr. Volpe. Ultimamente sono parecchio critico nei suoi confronti, nonostante la mia passata stima nei confronti di Vasco artista e quella continua e attuale per Vasco persona.
Di seguito vi posto l’articolo, cosicché non facciate salire le visite all’articolo. E subito dopo risponderò al signor Volpe, visto che sul sito Pontifex non è possibile commentare se non si è registrati. Qui vige libertà di espressione e forse la sua tradizione non parla di queste belle cose. E lo invito a leggere e, nel caso a rispondermi e a dire che anch’io sono un “emanatore satanico”.
“Per lui vale la frase pronunciata a Giuda: meglio per Lui non essere mai nato e siccome ha dato e dà scandalo, sarebbe opportuno che si leghi una corda al collo con relativa macina togliendo il disturbo? Queste furono le parole di Gesù, ma senza usare il punto di domanda. Chi scandalizza anche uno dei piccoli dovrebbe scomparire”.
Subito dopo ribadisce il concetto: “Anche per lui, come per altro soggetto, vale: ma non sarebbe stato opportuno a suo tempo, un incidente di percorso alla nascita?”.
Basta leggere queste parole per porsi un dubbio: sarà Volpe che parla di Vasco Rossi o Volpe che parla a sé stesso guardandosi allo specchio?
A quanto pare il signor Volpe è anche disinformato riguardo la “carta della pietà” nelle “lussuose cliniche”. Non c’è nessun ufficio stampa o comunicazione di Vasco che cerchi pietà o cerchi di campare sui malanni attuali e passati. Chi vuole essere assillato lo fa perché molti organi di informazione lanciano ipotesi sul perché Vasco Rossi sia in una clinica privata (con i suoi soldi) a curarsi. Qualunque malattia stia affrontando lo sta facendo con estrema dignità, senza spiattellare ai quattro venti, e mantenendo un contatto continuo con i suoi fans attraverso i social network.
Purtroppo Vasco Rossi è cambiato. Purtroppo per il signor Volpe che, a quanto pare, di mutamenti poco comprende. Vent’anni fa nessuno avrebbe visto Vasco Rossi su un social network a parlare con i fan o a fare “clippini”. Oggi lo fa. Non è più la rockstar con gli occhiali da sole e il whiskey nella bottiglietta del the al grande festival. Molti suoi “vecchi” fan (tra i quali il sottoscritto). storcono il naso davanti a queste manifestazioni. A volte li guardo sorridendo. Altre volte li chiudo semplicemente perché non sono di mio interesse. Sempre comprendo che, nonostante sia Vasco Rossi, ha piacere di avere un mezzo con cui poter “sentire” i fan. Scendendo dal piedistallo costruito da chi vuol “mangiare” sugli artisti e a cui non frega nulla di Vasco Rossi, ma a cui importa molto dell’incasso del prossimo disco.
Il progetto di musica classica, ad esempio, non mi è piaciuto per nulla. Artisticamente. E molte altre scelte degli ultimi anni.
L’arte è anche libertà di esprimersi e Vasco ha sdoganato in Italia la strafottenza, l’arroganza, la “bestialità” artistica. Ha preso in giro liberamente conduttori televisivi, ha dissacrato palchi “storici” e ha detto la propria, nel bene e nel male, nella cultura “popolare” italiana. Ha portato elementi di teoria musicale basilare nella musica popolare senza “pesare” (al signor Volpe vorrei far notare la somiglianza tra gli accordi di Albachiara e quelli di una canzone d’oratorio di nome “Alleluja”). Io ho iniziato ad ascoltare musica grazie a Vasco Rossi e ora suono tutt’altro.
Se esiste l’odio verso l’uomo è grazie a estremisti di inutilità di pensiero come lei.
Purtroppo, come molti, è dimentico del fatto che la stessa religione da cui prende a piene mani citazioni è stata scritta dall’uomo per l’uomo.
Bruno Volpe, lei attacca la salute e l’umanità di una persona. Se lo fa per fini commerciali di far leggere il suo blog mi fa tristezza. Se dovesse farlo per convinzione, mi fa preoccupare perché vorrebbe dire che lei ha capito tutto dalla vita e io non ho capito veramente nulla!
Purtroppo la libertà culturale che ha portato il rock, il blues, il jazz è dannosa per chi, come lei, vorrebbe raccontare di creature fantascientifiche che camminano sulle acque o passano da un palazzo all’altro con le ragnatele che sparano dai polsi (ops, mi starò confondendo?).
Con l’affetto di un fan del vecchio Vasco artista e fan eterno dell’uomo faccio il mio più grosso in bocca al lupo a Vasco nella sua lotta a qualunque sia il malessere contro cui sta lottando.
Rivolgo al signor Bruno Volpe la sua stessa chiusura.
È una citazione, sia chiaro: “Sei una pena”.