Ohangwena nuova falda acquifera che disseterà la Namibia per 400 anni

22 Luglio 2012
Laura Elisa Rosato
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Circa 300 metri sotto l’arido paesaggio del nord della Namibia, i ricercatori hanno scoperto una fonte di acqua dolce con capacità sufficiente a soddisfare la domanda corrente di acqua della regione per oltre 400 anni agli attuali tassi di consumo.

La fonte d’acqua appena scoperta potrebbe avere un impatto importante sullo sviluppo del paese più arido dell’Africa sub-sahariana.

Le 800.000 persone che vivono nella zona dipendono per la loro acqua potabile da un canale vecchio 40 anni che porta la scarsa scarsa al confine con l’Angola.

Negli ultimi dieci anni il governo della Namibia ha cercato di affrontare la scarsità di una fornitura sostenibile in collaborazione con ricercatori provenienti da Germania e altri paesi dell’UE.

La scoperta si basa su ricerche tenutesi nel corso di quest’anno che hanno evidenziato un vasto sistema di falde acquifere di acqua dolce distribuito in tutto il continente africano.

La nuova falda acquifera che scorre tra il confine di Angola e Namibia è stata chiamata Ohangwena II e si estende sul lato della Namibia su una superficie di circa 70 km per 40 km (43 miglia per 25 miglia).

Secondo il project manager Martin Quinger, dell’ Istituto federale tedesco per le risorse naturali e geoscienze (BGR), è un corpo consistente di acqua.

La quantità di acqua immagazzinata sarebbe sufficiente per alimentare questa zona della Namibia per 400 anni, zona con densità abitativa pari al 40 % dell’intera nazione . Puntiamo ad un approvvigionamento idrico sostenibile in modo da estrarre solo la quantità di acqua che viene ricaricata. L’enorme quantità di acqua immagazzinata sarà sempre sufficiente per un’area che è attualmente fornita solo da acque superficiali.”

La falda, negli anni alimentata da acqua che entra nel terreno delle montagne a nord dell’Angola, contiene circa 5 miliardi di metri cubi d’acqua.

Questa regione dipende principalmente da due fiumi per il suo approvvigionamento idrico e questo ha limitato molto lo sviluppo agricolo nelle zone limitrofe. Questa falda dunque ha un enorme potenziale : ” Per l’approvvigionamento idrico nelle zone rurali l’acqua sarà adatta sia per l’irrigazione che per lo stoccaggio, le possibilità che si aprono con questa risorsa alternativa sono di enorme portata” spiega Quinger.

Oltre a fornire una nuova fonte per l’agricoltura in una intera regione la falda acquifera aumenterà l’esistente approvvigionamento potabile, sebbene la falda risalga a 10.000 anni fa, è ancora perfettamente potabile poiché risale ad un periodo in cui “ l’inquinamento ambientale non era ancora un problema, quindi è qualitativamente migliore di quanto non lo sia l’acqua che si infiltra in cicli di mesi o anni.

La pressione naturale presente nella falda ne renderà l’estrazione facile ed economica purchè vengano seguite pedissequamente le istruzioni dei ricercatori. Vi è un’altra piccola falda superficiale di acqua salata e le perforazioni non autorizzate potrebbero minacciare la qualità dell’acqua causandone una reciproca contaminazione.

Grazie alla falda gli abitanti del posto potranno affrontare meglio i cambiamenti climatici: i ricercatori stimano che potrebbe fungere da tampone naturale per un massimo di 15 anni di siccità.

Altro obiettivo prefissato dai ricercatori è di implementare le tecniche degli abitanti del posto per la valorizzazione e la gestione delle risorse idriche del proprio paese prima che si esauriscano i finanziamenti da parte dell’Unione Europea.

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