Le parole di Venosa, nipote del Boss, sul set di Gomorra
‘Li dovevo uccidere io i due ragazzi’. L’atteggiamento e le parole di Giovanni Venosa sul set di Gomorra di Garrone fanno riflettere ma anche paura.
Ecco le parole di Giovanni Venosa (precise per quanto possbile con la traduzione dal dialetto all’italiano) recentemente condannato a 13 anni e 10 mesi di reclusione per tre tentativi di estorsione ed una estorsione aggravati dal metodo mafioso. Ricordo che Venosa è nipote del boss Luigi Venosa.
Il ‘behind the scenes’ riprende Venosa intento a ‘dire la sua’ su un cambio di programma su alcune scene a cui avrebbe dovuto prendere parte. Dice che doveva essere lui a sparare i ragazzini, lui doveva sparare dopo averli menati.
Ecco la trascrizione
Voce 1: Cosa succede?
Venosa: Io non voglio girare. Non voglio fare niente. Non voglio girare. Non voglio proprio essere in questo film. Ti ridò i soldi e puoi tagliare le mie scene.
Voce1: Parli troppo!
Voce2: Giovanni, dai, possiamo finire di girare?
Venosa: Mi fanno sembrare come stronzo (jerk può essere tradotto in molti modi), io sono una persona seria.
Venosa: Io dovevo ammazzare quei bambini, ora ci sono queste altre persone in scena… Che stanno cercando di fare? Oggi nessuno gira niente qua!
Venosa: Chi è che doveva ammazzare quei bambini? Io, dovevo essere io. Era stato scritto così. Non ci credo, un sessantenne gentiluomo come lei!
Venosa: Non, non è così. No perchè io ero felice di farlo. Matteo è venuto a casa mia e ha detto: “Ieri eri fuori fino a tardi, domattina stai a casa perchè hai delle scene da girare”. E poi incontro zio Bernardo fuori dal night e gli ho detto che mi ero preparato per questo e poi non mi hanno chiamato, ne ieri ne oggi. Se ‘un uccellino’ non mi avesse detto che eravate qua, avreste girato le scene (senza di me) e non è giusto.
Zio Bernardo: Senti, ieri stavo dicendo: “Come mai Giovanni (Venosa) non è in questa scena?” . (Mi rispondono) No Giovanni è nella scena dove mandano qualcuno per quelle persone dove gli menano”.
Venosa: Ma io ero uno di quelli che spara il colpo vicino alla sua testa.
Zio Bernardo: No (la scena) del colpo. Quella dove vengono menati.
Venosa: No ma tu sei il Boss in questo film. E Zio Vittorio dice: “La responabilità è tutta mia”. Poi questi sbagliano ancora ed io sono quello che gli mena e poi mi dici che sono stato bravo in quella scena. Poi io chiedo: “Chi è quello che ucciderà quelle persone?” . Loro vogliono essere guappi nel film. Io so’ guappo fuori e dentro il film.
Voce 2: Giovanni (Venosa), io non ho fatto quella scena e non voglio farla.
Venosa: Non è quello il punto.
Voce 2: Quando chi ti conosce ti vede in quella scena, comincia a pensare a cose…E io non voglio questo. O pensi che sia una cosa bella. La gente che ti riconosce in quella scena (pensia sia bello)?
Venosa: Non è quello il punto…lascia stare la cosa bella. Ti sembra bello che dopo che hai lavorato quanto ho lavorato io…(Voce 2 lo interrompe: e che problema c’è?). Venosa continua: che intendi? Sono stati amici per anni…
Venosa: Se mi rendo disponibile per fare qualcosa…non voglio fare la figura del criminale. Io mi comporto da criminale solo con altri criminali. Se sei mio amico…Se Peppe avesse bisogno di me, mi butterei da un palazzo per lui. Verrei e ‘appiettirei’ tutti quanti. Ma io non voglio fare la figura di uno scemo qualunque.
Voce 3: Ti stai facendo tutto questo casino in testa, forse hanno solo cambiato la scena.
Venosa: Ma almeno ditemelo! Non la prendere in modo personale, sei molto importante per me.
Continuano in modo scherzoso e amichevole dopo il duro scontro con parole pesanti ma soprattutto forti. Riflettiamo su queste parole, sugli atteggiamenti. Le parole di Venosa devono farci riflettere sulla sua figura, quelli che possono sembrare semplici ‘capricci da diva del cinema’, sono comportamenti impregnati, in maniera poi poco velata, di violenza.
Qui non si gira, qui nessuno gira niente, tuona Venosa, ma il resto è ancora peggio.