Razzi israeliani su Striscia di Gaza, cinque morti tra cui un quindicenne
Sale a 23 il numero delle persone vittime degli attacchi aerei israeliani nelle varie zone della Striscia di Gaza. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Maan sarebbero cinque le vittime di oggi e 46 i feriti in questo quarto giorno di incursioni aeree israeliane.
Per il governo israeliano i morti di oggi sarebbero tutti jihadisti, ma fonti mediche a Gaza precisano che tra le vittime dei raid nella città di Beith Lahiya ci sarebbero: uno scolaro di quindici anni, che – secondo alcuni testimoni – stava giocando con gli amici in un parco giochi vicino alla scuola, un uomo di 65 anni e la figlia di 30. Non si tratterebbe in nessuno dei tre casi, quindi, di miliziani. Le altre due vittime, invece, i due ragazzi di 24 anni che sono stati uccisi stamattina in un villaggio a est di Khan Younis, sono esponenti di spicco della jihad islamica.
La maggior parte dei feriti, tra i quali molte donne e bambini, sono stati registrati a nord della striscia di Gaza. 20 razzi sono stati scagliati contro le abitazioni. Un altro razzo ha invece colpito un asilo nido, costringendo i bambini e le maestre a fuggire. Fortunatamente non hanno riportato gravi ferite. Ed è proprio sul tipo di attacco aereo che si è mossa la critica nei confronti di Israele: il razzo infatti, a differenza dei missili, non è telecomandato per centrare un bersaglio, ma viene sparato nella “speranza” che venga colpito qualcosa, con il rischio però che a farne le spese siano soprattutto civili innocenti.
E per tamponare il numero di feriti che in questi quattro giorni è salito vertiginosamente fino ad 80, sono arrivati oggi a Gaza dalla Cisgiordania otto camion contenenti medicinali. Il livello di emergenza è altissimo e nonostante l’appello della Cina che invita Israele a fermarsi, nel resto del mondo nessuno sembra disposto ad occuparsi di questo tragico ed impari conflitto.