Rocco Aquino come Sante Pollastri: uno sport a incastrarli
C’è una canzone del cantautore romano Francesco de Gregori che recita così: “…ma un bravo poliziotto che sa fare il suo mestiere sa che ogni uomo ha un vizio che lo farà cadere”. Si tratta del “Bandito e il campione”, una canzone del 1993, che racconta la storia di Sante Pollastre (il bandito così difficile da acciuffare) e Costante Girardengo (il campione così difficile da acciuffare), due amici uniti per la passione per la velocità e per la bicicletta. Un vizio – come dice De Gregori – che risulterà fatale per la libertà del bandito, arrestato a quel “traguardo volante che lo vide in manette…”
Analogamente, ieri un altro bandito è stato scoperto e arrestato per colpa di una passione: il calcio. Stiamo parlando del boss latitante della ‘Ndrangheta Rocco Aquino, il quale è stato tradito da un sms ad una tv in cui contestava l’espulsione dei due figli in una partita di calcio giocata domenica dalla squadra del Marina di Gioiosa Ionica, della quale era stato presidente. L’sms era firmato da “un dirigente”, ma i carabinieri hanno capito che si trattava del boss.
Aquino , detto ‘u colonnello, era nella lista del 100 latitanti più pericolosi. Considerato tra i pezzi grossi dell’organizzazione criminale, Aquino era nascosto dentro un bunker nel sottotetto della sua casa a Marina di Gioiosa Ionica.